Covid, sanità al collasso: terapie intensive piene in 10 regioni
Superata le soglie limite per i ricoverati con sintomi e per quelli in terapia intensiva in 10 regioni
Ospedali vicini al collasso in tutta Italia, con la pandemia che fa slittare i ricoveri e i trattamenti per altre patologie, riducendo le prestazioni erogate dal sistema sanitario. Lo scenario preoccupa Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute. I ricoveri per Covid-19 nei reparti di penumologia, medicina generale e malattie infettive hanno superato la soglia critica del 40% in ben 10 regioni, 3 in più in sole 24 ore, con una media nazionale del 46% di saturazione. Ne dà notizia l’Ansa.
“Il dato allarmante è quello dei ricoveri ordinari, che stanno saturando i reparti di medicina interna di mezza Italia. Questo è un dato su cui è assolutamente fondamentale riflettere, perché rappresenta la sofferenza del territorio e il fatto che la prima linea venga superata”, afferma Ranieri Guerra.
“La situazione degli ospedali è drammatica più o meno in tutta Italia, in certi casi è addirittura tragica. Non riusciamo più a ricoverare i pazienti, quelli che arrivano in ospedale sono un’altra volta quelli gravi o gravissimi e molti devono restare a casa. Con la capacità di posti letto che abbiamo riusciamo ad assorbire solo pazienti Covid mentre tutti gli altri con altre patologie non riusciamo a curarli o li curiamo male, quindi il sistema va al collasso“, ha sottolineato Walter Ricciardi.
Superata la soglia critica dei ricoveri in 10 territori
L’Agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas), ha pubblicato i dati del 6 novembre, che indicano i territori che hanno superato il limite del 40% di occupazione dei reparti da parte di positivi al coronavirus con sintomi. Si tratta di:
- Trentino Alto Adige (Bolzano 98%, Trento 44%)
- Piemonte (93%);
- Liguria (70%);
- Lombardia (69%);
- Umbria (49%);
- Marche (47%);
- Valle D’Aosta (47%);
- Emilia Romagna (45%);
- Lazio (44%);
Superata la soglia critica delle terapie intensive in 10 regioni
Per quanto riguarda le terapie intensive, il valore soglia del 30%, che a livello nazionale ha raggiunto il 31%, è stato raggiunto o superato da ben 10 regioni:
- Trentino Alto Adige (Bolzano 55%, Trento 33%);
- Umbria (51%);
- Lombardia (49%);
- Piemonte (46%);
- Valle d’Aosta (43%);
- Toscana (41%);
- Liguria (37%);
- Marche (37%);
- Emilia Romagna (31%);
- Puglia (30%).
I danni collaterali del Covid per i pazienti con altre patologie
L’Alta scuola di Economia e management dei Sistemi sanitari dell’Università Cattolica rileva invece le gravi ricadute dell’emergenza Covid sui pazienti con altre patologie, che non riescono ad accedere alle cure o sottoporsi a visite specialistiche. Sono 4 le regioni che hanno sospeso integralmente i ricoveri di tutte le classi di priorità: Lombardia, Campania, Puglia e Calabria. L’Abruzzo ha deliberato la sospensione entro 60 giorni.
Stesso discorso per le attività ambulatoriali. Sono sospese integralmente, fatta eccezione per le urgenze, in Campania. La Calabria ha sospeso invece quelle differibili e non programmate. Lo riporta l’Ansa.
I dati dell’emergenza Covid sono migliori rispetto alla prima ondata
Secondo i dati forniti dal commissario straordinario per l’emergenza coronavirus Domenico Arcuri, i dati della seconda ondata sono comunque migliori rispetto a quelli della prima ondata. Confrontando i numeri del 21 marzo e quelli del 5 novembre, i ricoverati con sintomi sono passati a essere dal 41% dei contagiati all’attuale 4,9%. Nelle terapie intensive si trovavano il 6,7% dei pazienti Covid, mentre ora lo 0,5%. In isolamento domiciliare c’era il 51,8% dei positivi, ora il 94%.