Covid, terapie intensive oltre la soglia critica in otto regioni
Ecco la situazione dei posti letto in terapia intensiva e in area non critica attualmente occupati in Italia
L’epidemia di coronavirus è tornata a spingere verso la saturazione i posti letto negli ospedali in tutta Italia. Agenas, l’Agenzia Sanitaria delle Regioni, ha raccolto i dati fino al 2 novembre che illustrano a che punto sono le terapie intensive e quanti posti sono ancora liberi in ogni regione.
Coronavirus, ospedali vicini alle due soglie critiche
Secondo quanto riportato sul sito di Agenas, sulla base dei dati forniti da Protezione civile e ministero della Salute, risultano già occupati il 28% dei posti letto di terapia intensiva (che in totale sono attualmente 7.221, ampliabili ulteriormente) e il 37% di quelli di area “non critica” (che sono 60mila). Il che significa che l’Italia si sta avvicinando alle due soglie critiche (rispettivamente 30% e 40%) stabilite dal decreto del ministro della Salute del 30 aprile.
Dopo il report di Iss e ministero della Salute di venerdì, i numeri di Agenas illustrano dei preoccupanti incrementi. In otto regioni, i posti letto in terapia intensiva sono già occupati per oltre il 30%. Mentre sono sette le regioni dove i posti letto in area non critica sono stati presi per oltre il 40%.
Coronavirus, quanti posti sono occupati negli ospedali in ogni regione
Le regioni e province autonome in cui si supera una percentuale di occupazione delle terapie intensive del 30% sono Campania, Lombardia, Marche, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta. Quelle in cui si supera il 40% di posti occupati in area non critica sono Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Umbria, Valle d’Aosta.
Ecco la lista di tutte le regioni, con le percentuali dei relativi posti occupati nelle terapie intensive e in area non critica:
- Abruzzo: 22% e 39%
- Basilicata: 20% e 22%
- Calabria: 13% e 20%
- Campania: 33% e 37%
- Emilia-Romagna: 25% e 31%
- Friuli Venezia Giulia: 21% e 12%
- Lazio: 22% e 40%
- Liguria: 7% e 60%
- Lombardia: 42% e 42%
- Marche: 35% e 35%
- Molise: 17% e 12%
- Piemonte: 34% e 61%
- Provincia di Bolzano: 42% e 58%
- Provincia di Trento: 22% e 22%
- Puglia: 24% e 31%
- Sardegna: 24% e 24%
- Sicilia: 24% e 31%
- Toscana: 39% e 34%
- Umbria: 47% e 47%
- Valle d’Aosta: 60% e 44%
- Veneto: 16% e 17%
Si può fare un confronto con i dati del 26 ottobre elaborati da Sky Tg24.