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Ospedale di Pescara devastato dai parenti di un paziente morto, minacce ai medici: l'appello di Bassetti

Circa 40 persone hanno assaltato l'ospedale di Pescara, minacciando i medici e distruggendo il reparto di Oncologia dopo la morte di un parente

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Non si fermano gli episodi di violenza nella sanità pubblica. Dopo le aggressioni contro medici e infermieri avvenute a Foggia nell’arco di pochi giorni, un altro assalto in un ospedale si è verificato a Pescara, dove circa 40 persone hanno messo sottosopra il reparto di Oncologia dopo la morte di un parente. Per ristabilire la calma è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine.

L’aggressione all’ospedale di Pescara

La folla imbufalita ha invaso l’Ospedale civile di Pescara nella mattinata di venerdì 13 settembre appena appresa la notizia della morte di un parente 60enne ricoverato per un tumore.

Una quarantina tra uomini e donne che, dopo essere entrati con la forza nella struttura pubblica, hanno cominciato a minacciare e insultare tra le urla i medici e chiunque incrociassero nei corridoi, devastando il reparto, sradicando porte e gettando a terra gli oggetti che capitavano a tiro. Valutata la situazione, la guardia giurata in servizio ha chiamato il numero di emergenza.

L’intervento delle forze dell’ordine

L’ordine è stato stabilito soltanto dall’intervento di polizia e carabinieri, che hanno cercato di placare le decine di aggressori e scortato la salma fino all’obitorio.

Condanno fermamente l’odioso atto di violenza perpetrato da un gruppo di circa quaranta persone a danno degli operatori sanitari, dei pazienti e del patrimonio del reparto di Oncologia dell’Ospedale di Pescara” è stata la dichiarazione del direttore generale della Asl, Vero Michitelli sull’episodio.

“Un reparto come l’Oncologia, dove la fragilità e la speranza convivono, non avrebbe mai dovuto essere teatro di un’aggressione così vile e gratuita – ha affermato – I nostri operatori, medici, infermieri e operatori socio sanitari, si dedicano quotidianamente alla cura dei pazienti con la massima professionalità e umanità. Vedere il loro impegno e la loro dedizione così brutalmente disprezzati mi riempie di sdegno e indignazione”.

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L’appello di Bassetti

Sull’episodio si è espresso anche il noto infettivologo del San Martino di Genova, Matteo Bassetti, che aveva già accusato i politici per l’immobilismo di fronte alle aggressioni a medici e infermieri, sempre più frequenti, come quelle avvenute all’Ospedale Riuniti di Foggia.

“Ormai siamo arrivati ad un punto di non ritorno – ha scritto sul suo profilo il primario, invitando a condividere l’hashtag #orabastaviolenzasuisanitari – gli ospedali e i pronto soccorso sono invasi quotidianamente da delinquenti,che ci detestano. Una situazione simile alle tribune degli stadi pieni di hooligans. Per questa situazione incandescente, innescata da chi ha interesse a minare le fondamenta del SSN, servono interventi urgentissimi e speciali”.

L’assalto all’ospedale di Pescara arriva alla vigilia della manifestazione unitaria indetta a Foggia per lunedì 16 settembre dai sindacati dei medici, che denunciano “una escalation continua e inarrestabile”.

Fonte foto: ANSA

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