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Omicidio di Pierina Paganelli a Rimini, dalle sette urla alle rivelazioni del vicino: gli ultimi aggiornamenti

Un brusio, un "ciao", un "oh no" e poi sette urla di Pierina Paganelli. Infine, il silenzio. Questi i nuovi tasselli del giallo di Rimini

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Si infittisce il giallo di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa a Rimini nel corridoio che collega il box delle auto al vano ascensori del condominio in cui abitava. Dalle indagini degli inquirenti e dai rilievi effettuati sulla videocamera di sorveglianza di un privato, puntata sul box delle auto, un sonoro avrebbe restituito gli ultimi attimi di vita della donna mentre veniva uccisa dal suo assassino, di cui si sentirebbe anche la voce e la fuga.

Pierina Paganelli, il “ciao” dell’assassino e le sette urla

Prima un brusio in tonalità moderate, poi le urla della vittima. Per la precisione sette urla emesse da Pierina Paganelli prima di spirare sotto le 17 coltellate inferte dal suo omicida.

Poi si sentirebbe il rumore della porta basculante di un garage, un suono di chiavi e un’auto che scende nella rimessa condominiale.

I rilievi nella rimessa condominiale di via del Ciclamino a Rimini, dove Pierina Paganelli è sta uccisa nella notte del 3 ottobre

Elementi, questi, che insieme alle immagini catturate dalla videocamera interna di sorveglianza della farmacia vanno a definire con più accuratezza l’orario in cui si è compiuta la mattanza, ma soprattutto vanno a ricostruire le fasi del giallo di Rimini.

Le ultime risorse sonore sono state ascoltate dalla redazione dell”Ansa’, che fa focus sul brusio sommesso che si sentirebbe prima delle urla strazianti della donna.

In quel brusio, infatti, ci sarebbe anche la voce dell’assassino e quel “ciao” di cui tanto si è parlato in questa fase delle indagini.

Non solo: al “ciao” sarebbero seguite le urla, ben sette, della povera Pierina Paganelli. Ciò fa intendere che l’assassino potrebbe non aver colpito la donna alle spalle, intrattenendo con lei una breve conversazione prima di ucciderla.

Ancora, l’audio avrebbe registrato un “oh no” della Paganelli prima delle urla, ma è ancora tutto sotto esame.

Le dichiarazioni di Louiss Dassilva

Come riporta ‘Il Resto del Carlino’ il 20 ottobre, Louiss Dassilva ha risposto alle domande dei giornalisti in presenza del suo avvocato Davide Barzan.

“Con Pierina avevo un rapporto normale, come una persona normale, da vicini di casa: era tutto perfetto“.

Ricordiamo che Louiss Dassilva è indicato come il presunto amante di Manuela Bianchi, nuora di Pierina Paganelli nonché moglie del figlio Giuliano Saponi.

Quindi il racconto di quella mattina in cui si è aperto il giallo: “Quella che mi sono trovato di fronte è stata un’immagine che ti colpisce subito, vai in panico. Non era come l’avevo conosciuta, non l’ho riconosciuta. Quella immagine mi tormenta, non dormo la notte“.

Perché nessun altro condomino ha notato il cadavere prima del mattino seguente?

‘Ansa’ fa chiarezza sull’assenza di segnalazioni dell’omicidio prima del mattino del 4 ottobre.

Dopo le sette urla attribuite a Pierina Paganelli, come già scritto, si sente un suono di chiavi che sbattono sulla porta basculante di un garage, che viene aperta e subito dopo richiusa.

Si sente, infine, il suono di un’altra auto che scende nell’autorimessa condominiale. Il cadavere di Pierina Paganelli si trovava sì in uno spazio tra i box e l’accesso al condominio, ma ‘Ansa’ spiega che esisterebbe un’altra scala interna ben lontana dal luogo del delitto.

Fonte foto: ANSA

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