Nuovo trasferimento per Christian Sodano dopo la strage a Cisterna di Latina: dov'è ora il finanziere killer
L'assassino di Cisterna di Latina è stato di nuovo trasferito dopo la detenzione a Rebibbia: dove si trova il killer Christian Sodano
Christian Sodano, in carcere per la strage di Cisterna di Latina (Latina) è stato nuovamente trasferito in una terza casa di detenzione militare. Il 27enne, infatti, è maresciallo della guardia di finanza e dopo il primo trasferimento presso la sezione militare del carcere di Rebibbia è stato tradotto a Santa Maria Capua Vetere.
Christian Sodano presto trasferito
La prima detenzione è avvenuta presso il carcere di Latina e successivamente, intorno al 20 febbraio, Christian Sodano è stato trasferito presso la sezione militare del carcere di Rebibbia in isolamento.
Secondo ‘LatinaOggi’ ora, il 27enne, continua la sua detenzione presso la Caserma Tenente Ezio Andolfato di Santa Maria Capua Vetere (Caserta).
Nello stesso carcere stanno scontando la loro pena Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, condannati per la morte di Stefano Cucchi.
Secondo ‘Latina Oggi’, quello presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere potrebbe essere l’ultimo trasferimento per Christian Sodano.
La strage di Cisterna di Latina
Il 13 febbraio Christian Sodano si è recato presso via Monti Lepini, a Cisterna di Latina, per “parlare” con l’ex fidanzata Desyrèe Amato.
Con sé aveva la sua pistola. L’ex fidanzata ha cominciato ad urlare attirando l’attenzione della madre Nicoletta Zomparelli (46 anni) e della sorella Renèe Amato (19). In quel momento è iniziata la strage. Secondo la ricostruzione degli uomini della scientifica, Sodano avrebbe subito freddato Nicoletta Zomparelli con un colpo in pieno volto. Successivamente Renèe Amato è stata raggiunta da più colpi, gli ultimi due esplosi “per non farla soffrire” secondo la versione dell’ex maresciallo.
Desyrèe Amato è riuscita a mettersi in salvo in un primo momento nascondendosi dentro il bagno dell’abitazione, poi all’esterno della casa rifugiandosi nella legnaia, dove è stata raggiunta dalle forze dell’ordine.
Successivamente Sodano si è rifugiato in casa di uno zio al quale avrebbe raccontato il fatto. Nello stesso momento avrebbe confessato il duplice omicidio ad un amico tramite una serie di messaggi.
Renèe si poteva salvare
Ricordiamo che Christian Sodano ha raccontato di aver sparato per due volte a Renèe Amato “per non farla soffrire”, ma i rilievi della scientifica hanno smentito la sua teoria.
Gli ultimi due proiettili esplosi contro la 19enne avrebbero assunto due traiettorie diverse che dimostrano che la giovane aveva assunto una posizione semieretta dopo i primi colpi, nell’atto di rialzarsi. In conclusione, Renèe Amato si poteva salvare.