Nord Stream 2 e fuga di gas: forniture a rischio, perché l'Italia può restare senza e quanto costa adesso
Nord Stream 2, proseguono le perdite di gas: cosa sta succedendo e quali potrebbero essere le conseguenze per l'Italia nel prossimo inverno
Ancora problemi nel Mar Baltico. La perdita dal gasdotto Nord Stream 2, infatti, non si è ancora fermata. Lo ha dichiarato la Guardia costiera della Svezia, che ha aggiunto come la fuga di gas sia aumentata. Al contrario di quella del Nord Stream 1, arrestatasi. Nel frattempo, le forniture sono a rischio: perché l’Italia può rimanere senza gas e quanto costa adesso.
- Cosa sta succedendo al Nord Stream 2
- Perché l'Italia rischia di rimanere senza gas
- Quanto costa oggi il gas
Cosa sta succedendo al Nord Stream 2
La Guardia costiera svedese conferma che la perdita di gas dal Nord Stream 2 sta aumentando: misura circa 30 metri di diametro.
L’annuncio è arrivato dopo che Gazprom ha dichiarato che tutte le perdite erano state fermate.
La zona è stata chiusa per consentire agli inquirenti svedesi di completare le indagini.
La Marina militare, che staziona sul posto, da giorni sta invitando le imbarcazioni a deviare la rotta per non passare sull’area interessata dalla fuga di gas: motivi di sicurezza.
Il prossimo passo consisterà nell’inviare dei sommozzatori per le rilevazioni necessarie sul sottosuolo marino, a una profondità di circa 70-80 metri.
Perché l’Italia rischia di rimanere senza gas
Attenzione, però, alle parole di Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni.
Come riportato da Repubblica, il manager ha lanciato un appello affinché tutti facciano la loro parte per garantire un inverno senza il rischio di passarlo al freddo.
La stessa Eni, ha riferito Descalzi, provare a trovare una soluzione che sblocchi le forniture di gas dalla Russia, bloccate in Austria dal 1° ottobre a causa di un contenzioso tra Gazprom e l’operatore che gestisce i tubi in territorio austriaco, legato alla valuta (i russi vorrebbero pagare una garanzia per il trasporto di circa 20 milioni in rubli, non in euro).
Ci sono però altri pericoli che potrebbero rendere l’inverno italiano parecchio freddo, tra cui:
- il meteo: in caso di inverno eccessivamente freddo tra gennaio e febbraio, gli stoccaggi non basterebbero
- inconvenienti tecnici: se si verificassero, le forniture potrebbero bloccarsi, riducendo anche in questo caso le scorte. Per ciò che concerne l’Italia, Descalzi ha sottolineato come sia “importante che non ci siano problemi alle produzioni in Algeria o Egitto o interruzioni dalla Libia”.
Ad oggi, comunque, l’Italia ha scorte abbondanti di gas dal momento che l’Algeria è diventato il principale fornitore, così come il Tap ha aumentato la sua disponibilità di gas dall’Azerbaijan e i contratti per le navi che trasportano Gnl sono in aumento.
Quanto costa oggi il gas
Buone notizie da Amsterdam, dove si registra un nuovo avvio in calo per il prezzo del gas.
I future Ttf, benchmarck del prezzo del metano in Europa, cedono il 4,66% a 162 euro al megawattora, aggiornando i minimi dalla fine dello scorso luglio.