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"Non doveva farlo": Mentana critica ancora Conte

Il giornalista su Facebook: "Aveva mille strumenti per rispondere agli attacchi"

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il direttore del telegiornale di La7, Enrico Mentana, è tornato sulle parole pronunciate ieri sera dal premier Giuseppe Conte all’indirizzo di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Il giornalista, immediatamente critico nei confronti del presidente del Consiglio, ha ribadito la sua posizione attraverso un post su Facebook dopo i tanti messaggi ricevuti.

Mentana ha ricordato che già “dal primo pomeriggio era stata anticipato un probabile intervento televisivo a reti unificate del premier Conte. Il motivo era noto: il nuovo decreto che prolunga le misure drastiche che la difesa dal contagio rendono indispensabili”.

Inoltre, il direttore ha sottolineato come, “per far spazio alle comunicazioni di Conte, il commissario Borrelli aveva limitato a pochi secondi la lettura del bollettino quotidiano della Protezione Civile”.

“Come tutte le emittenti – prosegue il post – anche La7 ha interrotto la programmazione per trasmettere la diretta da Palazzo Chigi: in un momento grave come quello che stiamo attraversando è vitale dare immediato rilievo a provvedimenti che riguardano la vita di tutti noi”.

Mentana si è poi soffermato sulla possibilità di rivolgersi al Paese a reti unificate, “prerogativa del presidente del Consiglio e del capo dello Stato, e sempre vi è stato fatto ricorso, come è giusto, solo in circostanze eccezionali. E lo è sicuramente l’emergenza attuale“.

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“Il premier – continua il giornalista – ha ben illustrato la situazione e i provvedimenti che ci terranno ancora vincolati fino al 3 maggio. Poi però, passando alla materia degli aiuti europei, si è lasciato andare a una dura polemica con i suoi avversari politici. E questo – lo penso, l’ho detto a caldo in sede di commento ieri e lo ribadisco oggi – non si può proprio fare“.

Secondo il direttore del tg si tratta di una pratica sgradevole perché si utilizza “un privilegio assoluto come è quello di parlare direttamente a decine di milioni di italiani, in un frangente drammatico, da una sede istituzionale, illustrando un decreto che riguarda la salute e la vita di tutti”.

“Il politico Conte – prosegue – aveva mille strumenti per rispondere agli attacchi (sgradevoli, strumentali, elettoralistici quanto si vuole) di Salvini e Meloni: attraverso i social, con in comunicato, con dichiarazioni o interviste. Tutti i mezzi di comunicazione, e ovviamente anche il giornale che dirigo, gli avrebbero dato un ampio spazio (e peraltro è quello che abbiamo fatto anche ieri sera). Ma parlando al paese il premier Conte doveva conservare il profilo per il quale gli veniva consentito di usare quel canale privilegiato”.

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Quindi, Mentana ha detto cosa avrebbe ritenuto opportuno che il premier facesse: “Se voleva spiegare la situazione dopo l’Eurogruppo, come ha fatto, gli bastava ricordare che il governo italiano non ha chiesto di accedere al Mes e nel prossimo vertice europeo tornerà a chiedere gli Eurobond, con buona pace di chi sostiene il contrario. Punto. Agli attacchi, che ripeto sono forse sgradevoli, falsi, elettoralistici o strumentali, ma che fanno parte dell’armamentario di ogni opposizione, possono e devono replicare i loro pari grado della maggioranza, non il capo del governo mentre parla al Paese”.

Il giornalista ha ribadito che “per questo ho detto che avrei espunto quella parte del suo discorso, altro che censura. In passato ho mosso critiche dello stesso tenore, e più sferzanti, a molti predecessori di Conte, come lui nel momento di massimo consenso, da Berlusconi a Renzi, e più volte allo stesso Salvini quando era al governo, in tv e qui. Sempre sine ira et studio. E sempre con lo stesso metro di distanza giornalistica”.

Dunque, la conclusione: “Non pretendo di avere il consenso di tutti, né di avere ragione a prescindere; ma che si rispettino buona fede, indipendenza e passione professionale sì. La logica dei fanatici ‘se critichi Tizio sei al soldo di Caio’ mi ripugna. So che da sempre infesta i social e la combatto. E non rinuncio a dire la mia quando lo ritengo giusto. Si può perdere un follower o uno spettatore, non la coerenza“.

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Fonte foto: Ansa

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