Niente cittadinanza per chi commette reati gravi in Italia: la proposta della Lega in Parlamento
La Lega propone di precludere l'accesso alla cittadinanza a chi commette reati gravi dopo il caso di Sharon Verzeni
Niente cittadinanza con i reati gravi. Un ordine del giorno presentato dalla deputata Laura Cavadinolli della Lega alla Camera propone di fermare le procedure anche per chi è sottoposto a processo ma non è stato condannato.
- La proposta della Lega: niente cittadinanza a chi commette reati gravi
- "Diamo valore alla cittadinanza"
- Le polemiche sul caso Verzeni
La proposta della Lega: niente cittadinanza a chi commette reati gravi
La deputata della Lega Laura Cavadinoli ha presentato un ordine del giorno alla Camera dei Deputati che impegna il Governo “a ricusare la cittadinanza agli stranieri condannati per gravi delitti verso lo Stato e verso le persone”.
“Inoltre, se durante il procedimento per acquisire la cittadinanza ci sono dei gravi reati contestati, si chiede di sospendere il termine che permette di arrivare al rilascio” ha chiarito all’agenzia di stampa LaPresse la deputata della Lega.
“Chiaramente se c’è un’assoluzione la sospensione viene cancellata mentre se invece si arriva a condanna è chiaro che l’effetto è quello di precludere la cittadinanza” ha poi concluso Cavadinoli.
“Diamo valore alla cittadinanza”
L’ordine del giorno sarà votato in aula durante la discussione del Ddl Sicurezza, che riprenderà martedì 10 settembre a seguito della pausa estiva che aveva interrotto i lavori parlamentari prima della sua approvazione.
“In questo modo si dà più valore alla cittadinanza. Il nostro interesse è la sicurezza, anche sociale, che passa necessariamente anche dalla cittadinanza italiana” ha spiegato sempre a LaPresse la deputata della Lega
“Abbiamo ancora una settimana perché il provvedimento approderà in Aula martedì 10 settembre, e dobbiamo capire se verrà chiesta la fiducia o meno” ha poi concluso. In caso di fiducia il testo non potrà essere ulteriormente modificato e la proposta potrebbe non trasformarsi in emendamento.
Le polemiche sul caso Verzeni
La proposta arriva pochi giorni dopo la svolta nelle indagini del caso dell’accoltellamento di Sharon Verzeni, che ha portato all’arresto e alla confessione di Moussa Sangare.
Il segretario della Lega Matteo Salvini era stato criticato per aver sottolineato le origini africane del ragazzo di nazionalità italiana: “Che un cittadino italiano di origini africane abbia accoltellato senza motivi uccidendo una ragazza per strada è un tragico fatto di cronaca. Non c’è una connotazione razziale” ha detto il ministro dei Trasporti.
“Fosse stato un finlandese, un eschimese o un biassonese sarebbe stato lo stesso un dramma. Il problema è la malafede di certa sinistra che vede il male ovunque a prescindere” ha concluso.