Nichi Vendola contro Giorgia Meloni sulla maternità surrogata dopo il "reato universale": attacco alla premier
La maternità surrogata è diventata reato universale. Nichi Vendola attacca il Governo di Giorgia Meloni su questo argomento e parla di ideologia talebana
Nichi Vendola attacca il governo di Giorgia Meloni sul tema della maternità surrogata. Questa, detta anche Gpa (Gestazione per altri), è stata dichiarata reato universale dal Senato che ha approvato il disegno di legge che stabilisce come questa pratica sia ora punibile penalmente. Una decisione che ha scatenato l’ira del presidente di Sinistra italiana.
- Nichi Vendola contro il Governo Meloni, il motivo
- L'attacco di Vendola sulla Gestazione per altri
- Gpa “reato universale”
- L’esperienza con la maternità surrogata di Nichi Vendola
Nichi Vendola contro il Governo Meloni, il motivo
Non usa mezzi termini, Nichi Vendola, ex parlamentare ed ex governatore della Puglia, per attaccare questo provvedimento attraverso un’intervista e un articolo scritto di suo pugno.
Vendola è padre di Tobia, un bambino nato nel 2016 a Sacramento, in California, proprio con quella tecnica diventata ora illegale.
L’attacco di Vendola sulla Gestazione per altri
Per il politico, definire crimine universale una pratica legale invece in 65 Paesi è “una operazione ideologica”, un modo per “impedire di discutere del diritto all’adozione per le coppie omogenitoriali e della libertà delle donne di poter decidere del proprio corpo”.
Vendola parla apertamente di “ideologia talebana” del Governo di Giorgia Meloni, di “moralismo da marciapiede”. Lo fa con un suo articolo pubblicato su Huffington Post.
In esso accusa quanti hanno fatto passare questa legge di aver posto uno stigma sulle persone che ricorrono alla Gpa, rendendola “peggio di qualunque altra nefandezza”. Per l’ex presidente della Regione Puglia, il vero bersaglio del provvedimento sono le famiglie omogenitoriali, nonostante “a ricorrere alla maternità surrogata siano, nel 95% dei casi, coppie eterosessuali”.
Gpa “reato universale”
Nichi Vendola sottolinea come il reato esistesse già in precedenza ma che, con le nuove sanzioni pecuniarie e penitenziare, molto più severe, si contribuisca ad “avvelenare la convivenza, a trasformare le famiglie arcobaleno in feticci da abbattere”.
Passa poi a confrontare tale reato “universale” con tutti gli altri crimini che però non vengono aggravati da questa connotazione come la tortura, la strage, la riduzione in schiavitù, la pulizia etnica, lo stupro, il femminicidio, il bombardamento di scuole e ospedali.
“Dare la morte non è reato universale. Uccidere un bambino non è un reato con l’aggettivo mentre farlo nascere sì. Dare la vita è criminale in forma cosmica, sopprimere la vita è invece ordinario, normale, banale cronaca quotidiana”, scrive amaramente.
L’esperienza con la maternità surrogata di Nichi Vendola
In un’intervista a Repubblica poi parla della sua esperienza con la Gpa che ha permesso a lui e a Ed, suo marito, di avere un figlio partorito da una donna. “Non è stata una scelta scontata ricorrere alla Gestazione per altri ma non abbiamo solo affittato un utero. Abbiamo costruito una relazione bellissima con chi ha consentito al nostro bambino di venire al mondo. Ora serve una regolamentazione in forma esclusivamente solidale della Gpa”, dice.
Vendola descrive la norma come “medievale”, il corso intrapreso dal Governo Meloni come “una stagione cupa di regresso” e si domanda come la facciano rispettare in futuro. (“Faranno rogatorie internazionali per accertare come sia nato un bambino?”), si chiede. Invita poi a rispettare il diritto delle donne a decidere del proprio corpo e sottolinea come lui e suo marito avrebbero preferito adottare un bambino, un’evenienza questa vietata per le coppie gay.
L’ultimo elemento che tocca è quello della tutela dei bimbi già nati con la Gpa. “Noi lo abbiamo fatto ricorrendo al Tribunale dei minori, con l’adozione speciale ma i bambini delle coppie omogenitoriali rischiano di precipitare in un limbo giuridico, com’era per quelli nati fuori dal matrimonio, i cosiddetti figli illegittimi“, chiosa.