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POLITICA ESTERA

Netanyahu attacca l'Onu nel discorso: "Palude antisemita", quali sono le sue condizioni per fermare la guerra

Benjamin Netanyahu ha risposto a quelle che ha definito “bugie” e “calunnie” rivolte a Israele da vari rappresentanti dell'Onu

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Vincenzo Corrado

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Negli ultimi 16 anni ha ricoperto i ruoli di redattore, caposervizio e caporedattore per diverse testate locali e nazionali occupandosi di cronaca, cultura e sport. Attualmente direttore di una rivista di racconto sportivo

Benjamin Netanyahu ha scelto di partecipare all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di venerdì 27 settembre per rispondere a quelle che ha definito “bugie” e “calunnie” rivolte a Israele da vari rappresentanti mondiali. Durante il suo discorso, ha parlato a lungo della guerra in corso contro Hamas e Hezbollah, accusando l’Onu di antisemitismo e ipocrisia.

Il discorso di Netanyahu all’Onu

Netanyahu ha spiegato che, nonostante non volesse intervenire a causa del conflitto in atto, ha deciso di presentarsi per “mettere le cose in chiaro” dopo aver ascoltato molte dichiarazioni che, secondo lui, distorcono la realtà.

L’aula ha reagito in modo contrastante: alcuni delegati hanno applaudito il premier israeliano, mentre altri hanno abbandonato la sala, dimostrando disapprovazione.

L’intervento di Benjamin Netanyahu durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite 

Netanyahu ha ribadito che Israele si trova a combattere su sei fronti, sostenuti dall’Iran, e ha avvertito Teheran che ogni attacco sarà seguito da una risposta determinata: “Non c’è angolo dell’Iran che non possiamo raggiungere”, ha dichiarato.

Il premier ha insistito sul diritto di Israele a difendersi, affermando che non si fermerà fino a quando tutti gli ostaggi non saranno tornati a casa e i corpi dei morti non saranno restituiti ai familiari.

La protesta contro il premier israeliano

All’esterno dell’Onu, numerosi manifestanti hanno accolto il premier israeliano con cartelli e slogan contro la guerra, chiedendone le dimissioni.

Netanyahu ha comunque concluso il suo discorso con un appello alla comunità internazionale a sostenere Israele nella sua lotta contro “un nemico comune”, esortando il suo popolo a perseverare per garantire la sicurezza e la pace nella regione.

L’attacco alle Nazioni Unite

Netanyahu ha inoltre definito le Nazioni Unite una “palude di bile antisemita” e ha criticato la Corte Penale Internazionale per aver emesso un mandato di arresto nei suoi confronti con l’accusa di crimini di guerra.

I veri criminali di guerra non sono in Israele”, ha sottolineato, ribadendo che il suo Paese continuerà a colpire Hezbollah fino a raggiungere tutti gli obiettivi prefissati.

Ha anche affermato che Israele non vede alcun ruolo per Hamas in una Gaza post-bellica e ha esortato il mondo a sostenere gli Accordi di Abramo come percorso verso la stabilità in Medio Oriente.

Fonte foto: ANSA

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