Cercapersone di Hezbollah, perché Israele è sotto accusa: chi li ha prodotti e come sono esplosi
Dietro alle esplosioni che hanno coinvolto i cercapersone di Hezbollah in Libano e Siria ci sarebbe Israele. I dispositivi sono stati manomessi con un'infiltrazione nella catena di approvvigionamento
I cercapersone utilizzati dal gruppo paramilitare libanese Hezbollah coinvolti in una serie di esplosioni in varie località (tra cui Beirut) sarebbero stati prodotti e venduti da una società chiamata BAC. A renderlo noto è stata l’azienda taiwanese Gold Apollo, che aveva autorizzato l’applicazione del proprio marchio sui dispositivi. Dietro agli episodi, che hanno provocato almeno 18 morti e migliaia di feriti in Libano e Siria, ci sarebbe un’operazione di infiltrazione condotta da Israele.
- I cercapersone di Hezbollah esplosi: le parole di Gold Apollo
- BAC nega di aver prodotto i cercapersone
- La manomissione dei dispositivi
- I morti e i feriti
I cercapersone di Hezbollah esplosi: le parole di Gold Apollo
Le dichiarazioni di Gold Apollo sono state diffuse in seguito alla pubblicazione di un articolo del New York Times che, parlando delle esplosioni e citando alcune fonti statunitensi, aveva riferito proprio di un coinvolgimento del Paese guidato da Benjamin Netanyahu.
“In merito alle recenti notizie diffuse dai media sul cercapersone AR-924, precisiamo che questo modello è prodotto e venduto da BAC“, ha fatto sapere la società attraverso un comunicato.
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“Noi forniamo solo l’autorizzazione per il marchio e non siamo coinvolti nella progettazione o nella produzione di questo prodotto”, conclude la nota diffusa.
BAC nega di aver prodotto i cercapersone
All’improvviso, però, è arrivata la smentita di Bac Consulting, che ha affermato – tramite la sua ad Cristiana Barsony-Arcidiacono, di non aver prodotto i cercapersone esplosi, ma di aver svolto solo una funzione di mediazione, come riportato da Telex.
L’amministratrice ha comunque confermato di aver collaborato con la società di Taiwan Gold Apollo.
La manomissione dei dispositivi
Secondo il Times, i cercapersone erano stati ordinati da Hezbollah alla Gold Apollo ed erano stati manomessi prima del loro arrivo in Libano, attraverso una sofisticata operazione di infiltrazione nella catena di approvvigionamento.
Alcuni grammi del materiale esplosivo (1/2 g) sarebbero stati inseriti accanto alle batterie.
In totale, 4 modelli erano stati inclusi nella spedizione. La maggior parte erano AR924.
I morti e i feriti
Le detonazioni dei cercapersone – o pager – hanno causato quasi 4 mila feriti e 18 morti, 11 in Libano e 7 in Siria. Tra i decessi, figurerebbero anche due figli di deputati di Hezbollah.
Secondo le testimonianze riportate da diversi media, le esplosioni avrebbero coinvolto anche cittadini estranei al gruppo paramilitare.
Gli ospedali a Beirut e nel resto del Libano, da sempre in difficoltà a causa dell’instabilità politica interna e la crisi economica, hanno lanciato appelli fin da subito per le donazioni di sangue. Per questo, si presume che il numero delle vittime continuerà a salire nelle prossime ore.