Esplodono i cercapersone di Hezbollah in Libano, centinaia di feriti: sospetti sui servizi segreti israeliani
Esplosi in simultanea centinaia di cercapersone, in dotazione a membri di Hezbollah in Libano: numerosi i feriti, l'ipotesi che dietro ci sia Israele
Numerosi membri di Hezbollah sono rimasti feriti in Libano a seguito di una serie di esplosioni che hanno coinvolto i loro cercapersone, strumenti usati per brevi comunicazioni. Gli incidenti si sono verificati in varie località, tra cui Beirut, la valle della Beqaa, Nabatiyeh e Tiro, zone di forte presenza del gruppo. L’ipotesi principale, sulla base di precedenti simili, è un’azione dei servizi segreti israeliani, che avrebbero sabotato i dispositivi inserendovi esplosivi controllabili a distanza: un’eventualità comunque tutta da confermare.
- Attacco a Hezbollah in Libano: esplosi cercapersone in simultanea
- Israele dietro l'attacco con i cercapersone?
- Il video in cui si parla dei cercapersone
- Gli attacchi simili in passato
Attacco a Hezbollah in Libano: esplosi cercapersone in simultanea
Secondo l’agenzia Reuters, centinaia di cercapersone utilizzati da membri di Hezbollah sarebbero esplosi simultaneamente, in aree con una forte presenza del gruppo.
Diverse le segnalazioni anche fuori dai confini del Libano, con figure del gruppo che sono state colpite dallo stesso tipo di esplosioni anche in Siria. Fra i feriti c’è anche l’ambasciatore iraniano Mojtaba Amani, come riportato dall’agenzia di Stato iraniana Mehr.
Sarebbero centinaia le persone ferite in seguito all’esplosione in simultanea dei cercapersone in Libano
Israele dietro l’attacco con i cercapersone?
Una fonte interna a Hezbollah ha dichiarato che l’accaduto rappresenta il più grave fallimento nella sicurezza dell’organizzazione. Precedenti casi simili farebbero ipotizzare un possibile coinvolgimento di Israele, benché non vi siano ancora evidenze in tal senso.
È possibile però che i servizi segreti israeliani abbiano intercettato una fornitura di cercapersone destinati a Hezbollah, aggiungendo esplosivo all’interno per controllarne la detonazione a distanza.
Il gruppo libanese potrebbe aver distribuito questi cercapersone ai propri membri per evitare intercettazioni telefoniche, collaborando così, senza volerlo, con il piano nemico.
Il video in cui si parla dei cercapersone
Un possibile elemento utile a corroborare questa ipotesi è rappresentato da ciò che ha rilevato Michael Horowitz, esperto di sicurezza, secondo il quale, in un video successivo a una delle esplosioni, si sente qualcuno chiedere: “Dov’è lo sceicco? Usa un cercapersone nuovo o vecchio?”
Questo suggerisce che recenti consegne di cercapersone potrebbero essere avvenute. Lo “sceicco” menzionato potrebbe riferirsi a Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah, noto per sfuggire da anni alla sorveglianza dei servizi segreti israeliani.
Gli attacchi simili in passato
Il caso delle esplosioni dei cercapersone in Libano avviene mentre emerge la notizia di un piano di Hezbollah per assassinare l’ex capo di stato maggiore israeliano Aviv Kochavi.
In passato, episodi simili sono avvenuti in scala molto più ridotta. Il 5 gennaio 1996, Yahya Ayyash, un ingegnere di Hamas esperto nella fabbricazione di bombe, fu ucciso da un’esplosione causata da una carica nascosta nel suo telefono.
I servizi segreti israeliani avevano inserito l’esplosivo nel dispositivo, monitorato le sue telefonate e atteso il momento giusto per farlo esplodere. Un metodo analogo fu utilizzato nel luglio 2020 per piazzare una bomba nel sito nucleare di Natanz in Iran.