Tra Israele e Hezbollah è guerra, lanciati centinaia di razzi dal Libano: dichiarato lo stato emergenza
Razzi dal Libano contro Israele, prima di questa operazione, l’Idf aveva condotto raid preventivi per bloccare i preparativi di Hezbollah
Hezbollah ha lanciato una massiccia rappresaglia contro Israele in risposta all’uccisione del comandante militare Fuad Shukr, avvenuta a Beirut lo scorso luglio. Il gruppo sciita ha colpito il nord di Israele con oltre 320 razzi e droni esplosivi, prendendo di mira 11 basi militari. Prima di questa operazione, l’Idf aveva condotto raid preventivi per bloccare i preparativi di Hezbollah.
- Guerra aperta tra Israele ed Hezbollah
- Continuano gli scontri in Palestina
- Stato di emergenza di 48 ore
Guerra aperta tra Israele ed Hezbollah
Fonti israeliane riferiscono che Hezbollah ha cercato di attaccare anche obiettivi strategici nel centro del Paese, tra cui il Ministero della Difesa a Tel Aviv, ma i sistemi di difesa hanno intercettato le minacce.
In risposta, l’esercito israeliano ha lanciato una vasta offensiva aerea, colpendo decine di obiettivi nel sud del Libano. Un avviso in arabo è stato diffuso ai residenti del sud del Libano, avvertendoli dei rischi legati alla vicinanza delle operazioni di Hezbollah.
Un aereo israeliano attacca sul cielo del Libano
Il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (IDF), Daniel Hagari, ha dichiarato che l’esercito sta eliminando le postazioni di lancio di Hezbollah e proteggendo i cieli israeliani con droni e caccia.
Continuano gli scontri in Palestina
L’escalation si inserisce in un contesto di intensi scontri anche nella Striscia di Gaza. L’esercito israeliano ha ucciso 71 palestinesi, mentre l’avanzata dei carri armati ha costretto oltre 100.000 persone a fuggire.
Nel frattempo, in Cisgiordania, le forze israeliane hanno condotto raid in vari villaggi, aumentando ulteriormente la tensione.
Stato di emergenza di 48 ore
In Israele, il ministro della Difesa Yoav Gallant ha dichiarato lo stato di emergenza per 48 ore, con restrizioni imposte dal Comando del fronte interno.
Il primo ministro Netanyahu ha convocato il gabinetto di sicurezza, mentre l’aeroporto di Tel Aviv è stato temporaneamente chiuso.
Intanto, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden segue da vicino la situazione, ribadendo il sostegno al diritto di Israele a difendersi.
Hezbollah ha dichiarato conclusa la prima fase della sua rappresaglia, mentre fonti libanesi riportano che Israele ha colpito almeno 40 obiettivi nel sud del Libano, prima che la situazione tornasse temporaneamente più calma.