Navigator, in migliaia restano senza lavoro da maggio: quando scade il contratto e cosa può succedere
Quasi 1.900 navigator si ritroveranno senza lavoro a partire dall'1 maggio: i sindacati sul piede di guerra
Quasi 1.900 navigator (all’inizio del progetto ne furono assunti 2.980) resteranno senza lavoro. Dovevano essere uno dei fiori all’occhiello delle procedure relative alla misura del reddito di cittadinanza, ma così non è stato. Ora si sta cercando di salvare il salvabile: ai 1.874 in scadenza di contratto potrebbe essere riservato un punteggio di favore nei futuri concorsi regionali per valorizzare l’esperienza maturata nel ruolo di navigator. Si sta pensando anche di dare un premio alle Regioni che decideranno di stabilizzarli. La proroga del contratto, però, è un ginepraio e sembra quasi certo che non ci sarà, a meno che ci sia una misura ad hoc inserita nel decreto energia e aiuti che al momento è al vaglio del governo.
Navigator, si cercano soluzioni per stabilizzarli (ma non è semplice)
Dal primo maggio 1.874 navigator saranno quindi disoccupati. Le Regioni non sono intenzionate a stanziare fondi per la proroga dei contratti. Il ministero del Lavoro intanto cerca di reperire fondi propri per metterci una pezza.
A breve è calendarizzato un incontro dei sindacati con il ministro del Lavoro Andrea Orlando. Farà seguito al faccia a faccia interlocutorio avuto giovedì. Nel frattempo monta la protesta di Cgil, Cisl e Uil, in presidio permanente davanti a Palazzo Vidoni, sede del ministero della Pubblica amministrazione.
Orlando sta provando a trovare una soluzione normativa in grado di favorire l’arruolamento dei navigator in pianta stabile nei centri per l’impiego.
Tra i sindacati e gli stessi navigator regna però lo scetticismo in quanto una norma in tale senso già c’è (l’articolo 18 del decreto 41 del 2021: “Il servizio prestato costituisce titolo di preferenza”); il fatto è che le Regioni, nei bandi in corso per l’assunzione di 11.600 nuovi addetti nei 552 Centri per l’impiego, la ignorano di frequente. Anche perché non si parla di obbligo ma solo di facoltà.
Navigator senza lavoro, la protesta dei sindacati
“La mancanza di soluzione nasconde lo scontro politico sul Reddito di cittadinanza“, ha dichiarato il leader Uil Piepaolo Bombardieri.
“Assurdo non stabilizzare un personale altamente qualificato che ha superato una selezione pubblica e su cui l’amministrazione ha investito per tre anni proprio quando il Paese deve rilanciare le politiche attive del lavoro per declinare il Pnrr. E poi la guerra tra poveri ingaggiata dalle Regioni che preferiscono i loro precari ai navigator è sbagliata e controproducente”, ha concluso Bombardieri.
Sulla stessa lunghezza d’onda è Tania Scacchetti, segretaria confederale Cgil, che considera “assurdo privarsi di queste professionalità e disperdere competenze proprio alla vigilia di un investimento epocale nelle politiche attive grazie al Pnrr e a fronte di un bisogno reale del Paese”.
Luca Barilà, segretario generale della Felsa Cisl, nota il “paradosso della facoltà di riserva nei concorsi regionali che arriverà, se arriverà, non in costanza di lavoro perché i navigator saranno disoccupati dal primo maggio ed eventualmente ripescati solo dopo, una volta usciti dal sistema”.