Manovra 2022, addio ai navigator: cosa succederà
La figura del navigator per il Reddito di cittadinanza potrebbe sparire: non c'è la proroga dei contratti nella legge di bilancio
I 2.500 navigator, figura professionale nata con la misura del Reddito di cittadinanza, potrebbero presto trovarsi senza lavoro. Dopo la proroga del contratto di questi lavoratori, contenuta nel dl Sostegni, potrebbe non arrivarne un’altra. Il rinnovo scade infatti il 31 dicembre 2021, e la legge di bilancio non ne prevedono uno ulteriore.
Nella bozza della manovra è previsto invece che le agenzie per il lavoro regolarmente iscritte all’albo e autorizzate dall’Anpal possano svolgere direttamente le attività di mediazione tra la domanda e l’offerta nel mercato del lavoro per i beneficiari del Reddito di cittadinanza.
Si affiancheranno così ai centri per l’impiego, in modo da agevolare l’occupazione dei cittadini che percepiscono la misura. Nel documento sono stati introdotti anche degli incentivi. Per ogni nuovo assunto è riconosciuto infatti il 20% dell’incentivo previsto per il datore del lavoro.
Al posto dei navigator, dunque, potranno operare i consulenti che lavorano all’interno delle agenzie private per la ricerca del lavoro, che potranno contattare i percettori del Reddito di cittadinanza per proporre loro un impiego.
Manovra 2022, addio ai navigator: la protesta dei sindacati
Per la mancata proroga dei contratti per i navigator i sindacati hanno già indetto una protesta, prevista per il 18 novembre, in piazza a Roma, per chiedere a tutte le forze politiche di “rivedere questa scelta sbagliata, affinché venga trovata una soluzione per dar loro continuità” inserendoli nelle attività previsite con il Pnrr.
Lo hanno annunciato in una nota congiuta i sindacati Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp, parlando dei navigator come di “professionisti, selezionati e formati, che hanno reso un enorme contributo all’intero sistema delle politiche attive nazionali, oltre che sulle attività specifiche legate al Reddito di cittadinanza”.
Reddito di cittadinanza, cosa cambia oltre ai navigator
Una figura dunque necessaria nell’attuale mercato del lavoro e per l’erogazione delle misure di contrasto alla povertà messe in campo dai precedenti governi, che però potrebbe sparire con la nuova riforma dei sostegni statali, che prevede nuove regole per il Reddito di cittadinanza e controlli più serrati.
Dal 2019 a oggi, infatti, sarebbero stati dati ben 50 milioni di euro ai furbetti del Rdc. Una cifra enorme che avrebbe potuto finanziare altre misure per le famiglie e i lavoratori, o creare più posti di lavoro.
Fonte foto: ANSA