Maria Paola morta a Caivano, l'addio straziante di Ciro
Il fratello l'ha fatta cadere dalla moto sulla quale si trovava con il compagno transessuale. È morta sul colpo
Tragedia a Caivano, in provincia di Napoli: una giovane di 22 anni è morta cadendo dalla moto dopo che il fratello l’ha speronata. Maria Paola Gaglione, 22 anni, è caduta dallo scooter, a bordo del quale era con il fidanzato transessuale, ed è morta. Il compagno, rimasto ferito nell’incidente e ancora sanguinante a terra, è stato anche picchiato dal fratello 30enne della vittima, Michele Antonio Gaglione, fermato dai Carabinieri. Ne dà notizia l’Ansa.
La coppia era in viaggio da Caivano ad Acerra quando è stata raggiunta dal fratello della giovane, anch’egli a bordo di un motorino, che le ha tamponate violentemente, provocandone la caduta. La 22enne, è morta sul colpo, mentre il compagno è stato portato in una clinica della zona in condizioni non gravi.
Maria Paola morta a Caivano, l’addio straziante di Ciro sui social
Ciro, in un post su Instagram, ha voluto così ricordare la fidanzata deceduta: “Amore mio… oggi sono esattamente 3 anni di noi, 3 anni. A prenderci e lasciarsi in continuazione… avevo la mia vita come tu avevi la tua… ma non abbiamo mai smesso di amarci. Dopo 3 anni ti stavo vivendo ma la vita mi ha tolto l’amore mio più grande, la mia piccola. Non posso accettarlo, perché Dio non ha chiamato me? Perché proprio a te amore mio… non riesco più a immaginare la mia vita senza te… non ci riesco”.
Anche la mamma di Ciro si è sfogata, riversando tutto il suo dolore sui social.
Ragazza morta a Caivano, la versione della famiglia e l’appello del parroco
“La storia è molto triste, non ci ho dormito. Ho battezzato lei e il fratello. Quest’ultimo l’ho anche sposato qualche anno fa. Non credo volesse davvero uccidere la sorella, forse voleva darle una lezione. Saranno le indagini a stabilirlo. Di certo non era preparato culturalmente a vivere la relazione della sorella con un’altra donna”, ha dichiarato Don Maurizio Patriciello, parroco di Parco Verde di Caivano (Napoli), all’Ansa.
Il parroco ha spiegato anche che Ciro, il compagno di Maria Paola, avrebbe iniziato un percorso di transizione. “Non sapevo della relazione tra le due ragazze, ma sapevo della ‘scelta’ di Ciro, che rispetto. Per loro non sarà stato facile. Ancora oggi queste persone fanno fatica a farsi accettare”, ha continuato il prete.
Il sacerdote è preoccupato e teme che la situazione possa degenerare, soprattutto sui social, dove la madre della vittima ha scritto un post di difesa del figlio. “Sui social ho letto brutti commenti, attacchi tra le famiglie, ma è necessario stare calmi e attendere che le indagini facciano il proprio corso”.
Infine, il parroco ha fornito la versione dei fatti della famiglia di Maria Paola e Michele Antonio Gaglione: “Michele era uscito per convincere la sorella Maria Paola a rientrare a casa ma non l’ha speronata, è stato un incidente“.
Il fratello: “Volevo darle una lezione, non ucciderla. Ma era stata infettata”
“Volevo darle una lezione, non ucciderla. Ma era stata infettata”. Lo ha detto ai carabinieri il 30enne arrestato. Sempre l’Ansa spiega che il giovane inizialmente rispondeva di lesioni personali, morte come conseguenza di un altro delitto e violenza privata, ma la sua posizione si è aggravata ed è finito in cella per omicidio preterintenzionale e violenza privata aggravata dall’omofobia.
La dinamica dell’incidente
Il 30enne ha inseguito la sorella e il compagno per parecchi minuti, cercando con i calci di farli cadere dallo scooter in corsa, poi in una curva, il mezzo con a bordo i due ragazzi, colpito dalla furia del giovane, ha perso aderenza finendo fuori strada; la sorella è finita su un tubo per l’irrigazione, che le ha tranciato la gola, il compagno è finito sul selciato senza però sbattere contro alcun ostacolo, ed è ora ricoverato in ospedale.
Sono questi, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, gli ultimi attimi di vita della 22enne.
Gay Center, il portavoce Marrazzo: “Serve una legge”
Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center. “Quanto accaduto, dimostra quanto siano duri i contesti che da tempo denunciamo con il nostro numero verde Gay Help Line 800 713 713”, dichiara Marrazzo, Responsabile Gay Help Line.
“Per questo – prosegue – serve una legge seria contro l’omotransfobia, che prevenga situazioni di questi tipo e che senza dubbi condanni le dichiarazioni che vedono l’omosessualità come una malattia o qualcosa di inferiore, mentre l’emendamento “Salva Opinioni Omofobe”, voluto da Costa (ex FI) ed approvato dalla maggioranza, renderebbe queste espressioni lecite”.
“Espressioni e pregiudizi per i quali la 22enne di Acerra è stata uccisa – aggiunge Marrazzo -. Questo emendamento va cambiato e vanno resi certi i supporti per i centri di protezione, da noi richiesto e previsti dalla legge contro l’omotransfobia, che potevano garantire una protezione e la libertà alla ragazza ed alla compagna, che ora la commissione bilancio sembra che li voglia ulteriormente limitare”.
“Chiediamo giustizia per la giovane morta, il colpevole non è solo il fratello, ma anche gli altri familiari che la hanno maltrattata ed hanno consentito quanto accaduto senza proteggerla e senza denunciare”, conclude Marrazzo.