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Multa record da 1,2 miliardi di euro a Meta: privacy violata coi dati personali trasferiti dall'Ue agli Usa

La società controllante di Facebook ha ricevuto la sanzione più alta mai inflitta in materia di privacy, per aver violato le norme europee sui dati personali

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Meta è stata condannata a pagare una multa monstre da 1,2 miliardi di euro per violazione della privacy, la sanzione più elevata mai inflitta a una Big tech in materia di diritto alla riservatezza. La casa madre di Facebook, Instagram e WhatsApp, è accusata di aver violato le regole sulla protezione dei dati personali degli utenti europei nel trasferimento delle informazioni negli Stati Uniti. Il Garante della privacy irlandese, che ha preso la decisione, ha stabilito che la società di Mark Zuckerberg ha cinque mesi per interrompere il flusso diretto ai data center oltreoceano.

Multa record a Meta: la violazione della privacy

La sanzione record inflitta per conto dell’Unione europea dal Commissario irlandese per la protezione dei dati (Dpc) è arrivata in seguito a un’indagine condotta sulla gestione dei dati personali raccolti in Europa da Facebook. La cifra batte il primato fatto segnare da Amazon ne 2021 con la multa da quasi 750 milioni ricevuta dal Lussemburgo per violazione della norme sulla privacy Ue.

Il presidente e Ceo di Meta, Mark Zuckerberg

Una multa aggravata dall’aver ignorato gli avvertimenti del Comitato europeo per la protezione dei dati (Edpd). Per la presidente dell’autorità europea,  Andrea Jelinek, la condotta di Meta è “molto grave” poiché riguarda trasferimenti di dati personali “sistematici, continuati e ripetitivi”.

Facebook, ha aggiunto, “ha milioni di utenti in Europa e quindi il trasferimento di dati è stato enorme. La multa senza precedenti rappresenta un segnale forte” nei confronti degli autori dell’infrazione per indicare che “gravi violazioni comportano conseguente di grande portata”.

La reazione di Meta

La risposta dell’azienda non si è fatta attendere:  “Faremo appello contro la sentenza e contro la multa ingiustificata e chiederemo una sospensione delle richieste attraverso i tribunali” hanno dichiarato Nick Clegg, President Global Affairs di Meta e Jennifer Newstead, Chief Legal Officer di Meta in un post ufficiale.

“Non vi è alcuna interruzione immediata di Facebook in Europa, la decisione include periodi di implementazione che dureranno fino alla fine di quest’anno” hanno scritto.

“Non si tratta delle pratiche sulla privacy di un’azienda – hanno aggiunto i vertici di Meta – esiste un conflitto di leggi tra le regole del governo degli Stati Uniti sull’accesso ai dati e il diritto alla privacy europeo, che i responsabili politici dovrebbero risolvere in estate. Migliaia di aziende e organizzazioni si affidano alla capacità di trasferire dati tra l’Ue e gli Stati Uniti per operare e fornire servizi quotidiani. La nostra priorità è garantire che i nostri utenti, inserzionisti, clienti e partner possano continuare a utilizzare Facebook mantenendo i propri dati al sicuro. Intendiamo impugnare sia la sostanza della decisione che le richieste, inclusa la multa”.

Fonte foto: ANSA

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