Morto in ospedale il 13enne investito da auto pirata a Negrar di Valpolicella vicino Verona: fermato un uomo
Un ragazzo di 13 anni è morto in ospedale dopo ore di agonia: era stato investito da un'auto pirata a Negrar di Valpolicella, nel Veronese
Ancora sangue sull’asfalto. Un ragazzo di 13 anni è morto a Negrar di Valpolicella, in provincia di Verona, dopo essere stato investito da un’auto pirata, fuggita dopo aver provocato l‘incidente, poco prima della mezzanotte, tra lunedì 31 luglio e martedì 1° agosto. Alcune ore dopo i carabinieri hanno individuato il presunto conducente, al volante al momento della tragedia.
- L'incidente
- Inutili i soccorsi in ospedale
- Chi è la vittima
- Indagini in corso
- Poteva essere salvato
- Individuato presunto investitore
- 25 pedoni uccisi in Veneto da inizio anno
L’incidente
Lo schianto è avvenuto poco prima della mezzanotte di lunedì 31 luglio, in via San Vito a Negrar di Valpolicella, nel Veronese.
Secondo quanto ricostruito dall’Ansa, il 13enne stava camminando sulla strada quando è stato colpito da un’auto, che poi si è allontanata senza che nessuno si fermasse a soccorrerlo.
Inutili i soccorsi in ospedale
Trasportato in gravissime condizioni all’ospedale di Borgo Trento a Verona, il 13enne è morto poche ore dopo.
Chi è la vittima
La vittima è un ragazzo di origini ghanesi, Chris Obeng, residente con la famiglia a San Vito di Negrar.
Avrebbe compiuto 14 anni a settembre, sognava di fare il calciatore: giocava in una delle squadre giovanili del Negrar.
I suoi genitori sono in Italia da circa 20 anni: oltre a Chris, hanno dato alla luce nel nostro Paese anche gli altri due figli, un maschio e una femmina.
Il padre lavora in un’azienda metalmeccanica.
Indagini in corso
Le indagini sono affidate alla polizia stradale.
Gli agenti sono al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente.
Il dramma si è consumato lungo un rettilineo su via San Vito.
Si tratta di un’arteria che attraversa in senso longitudinale il paese collinare.
Questo è l’ennesimo incidente stradale che causa la morte di una persona: nei giorni scorsi un operaio era stato travolto da un camion in un cantiere sull’autostrada A24 all’altezza di Avezzano.
Poteva essere salvato
Il 13enne “poteva essere salvato se fosse stato soccorso” dopo l’incidente. Lo affermano i medici della terapia intensiva e d’emergenza dell’Azienda Ospedaliera universitaria di Verona, che la notte scorsa avevano accolto la giovane vittima.
Secondo i sanitari le lesioni riportate dal giovane non sarebbero da sole “compatibili con il decesso“, causato invece da “arresto cardiaco per ipossia da schiacciamento“.
In sostanza, prima di essere notato da un passante, il 13enne è rimasto a terra per un periodo di tempo che potrebbe essere risultato fatale.
Individuato presunto investitore
Nel pomeriggio di martedì 1° agosto i carabinieri di Negrar di Valpolicella e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Caprino Veronese avrebbero individuato il conducente: un 39enne del posto, operaio, con piccoli precedenti fra cui spaccio di stupefacenti e guida in stato di ebrezza.
I militari sarebbero arrivati a lui, secondo quanto riferito dal Corriere Veneto, grazie al sistema di videosorveglianza comunale e ai detriti dell’autovettura rinvenuti sull’asfalto.
Attraverso un frammento del fanale e dello specchietto retrovisore sarebbe stato possibile individuare il modello di veicolo coinvolto e ricercarlo sulle diverse telecamere munite del sistema di lettura targhe.
L’auto risulterebbe intestata a una donna di 64 anni, ma in uso al figlio, che l’avrebbe usato anche la mattina dopo l’incidente per recarsi al lavoro, in un cantiere edile in Valpolicella.
Raggiunto dai carabinieri, avrebbe ammesso di essere stato lui alla guida, ma non di aver investito una persona.
Il veicolo, ritrovato nei pressi del cantiere, è stato sequestrato: presenterebbe inequivocabili danni nella parte anteriore destra, compatibili con i frammenti rinvenuti sul terreno, e sul parabrezza.
25 pedoni uccisi in Veneto da inizio anno
Sono già 25 i decessi tra i pedoni in tutto Veneto dall’inizio del 2023, lo rende noto Luigi Altamura, comandante polizia locale Verona e componente del tavolo di coordinamento delle polizie locali dell’Anci, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani.
Nell’anno 2022, Istat aveva contato 39 morti tra i pedoni nella regione. Molti di questi sono stati investiti sulle strisce, in alcuni casi da guidatori ubriachi o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
Sempre nel 2022 i conducenti denunciati e sanzionati per la fuga dopo un sinistro stradale in tutta Italia (dati Istat) sono stati 10.495, di cui 1.944 dalla polizia stradale, 2.774 dai carabinieri e 5.777 dalle polizie locali, con un media di 28 denunce al giorno.