Morte Matilde Lorenzi, accuse dagli ex sciatori su mancanza di reti e sicurezza: cosa non torna sull'incidente
Cosa non torna nella morte di Matilde Lorenzi? Due ex campioni di sci si dicono pronti a presentare un esposto per avere chiarezza
Sebbene la procura di Bolzano abbia archiviato il caso, per la morte di Matilde Lorenzi arrivano nuove accuse. A sollevare dubbi sono gli ex campioni Paolo De Chiesa e Piero Gros, che contestano la mancanza di una protezione adeguata nel punto in cui la 19enne ha impattato per poi perdere la vita dopo il trasporto d’urgenza.
- Le accuse di Paolo De Chiesa e Piero Gros
- L'importanza dell'autopsia, secondo De Chiesa
- L'esposto
- La morte di Matilde Lorenzi
Le accuse di Paolo De Chiesa e Piero Gros
Dopo la tragica morte di Matilde Lorenzi il direttore marketing dell’Alpin Arena Senales Stefan Hutter aveva riferito all’Agi che nel punto dell’impatto “non c’era alcun ostacolo” quanto la rete “in quel tratto della pista non serve perché è pianeggiante“.
Queste parole vengono duramente contestate da Paolo De Chiesa, ex sciatore specializzato nello slalom speciale, e Piero Gros, campione mondiale di slalom gigante nel 1974.
I due ex campioni si chiedono perché “durante le gare di coppa del mondo” il tracciato sia delimitato da “chilometri di rete di protezione” mentre “durante gli allenamenti i parametri di sicurezza” questi scrupoli sono “sotto dimensionati“.
De Chiesa, riferendosi alle foto scattate dopo la tragedia, sottolinea che in quel punto “non erano presenti le reti B” utili a “contenere in un metro la caduta di ogni sciatore che scende anche a 70 chilometri all’ora”. Lo riporta Corriere della Sera. Con queste dichiarazioni De Chiesa si oppone alla ricostruzione dei carabinieri di Silandro, che sostengono la presenza di protezioni.
L’importanza dell’autopsia, secondo De Chiesa
De Chiesa ipotizza che il “muretto di neve accumulato dalla battitura del gatto delle nevi” avrebbe “fatto da trampolino di lancio” alla caduta di Matilde Lorenzi.
Una possibilità, questa, che spiegherebbe la morte di Matilde Lorenzi per la quale non è stata eseguita l’autopsia. Se invece fosse stata fatta “si sarebbe capito esattamente se la ragazza è morta a seguito dell’impatto avvenuto in pista oppure per i traumi riportati dopo essere stata sbalzata fuori dal tracciato”.
L’esposto
De Chiesa e Gros si dicono pronti a presentare un esposto per la riapertura del caso. Intervistati da La Stampa, i due ex campioni hanno dichiarato che questa richiesta di chiarezza nasce “sia per la memoria della ragazza” sia perché “ci sono state situazioni ben poco chiare“.
La morte di Matilde Lorenzi
La mattina di lunedì 28 ottobre Matilde Lorenzi si trovava in Val Senales, in Trentino Alto Adige, sulla pista Gravand 1 per allenarsi sugli sci.
Durante la discesa i suoi sci si sono divaricati, quindi la 19enne ha perso aderenza con il terreno andando a impattare con il viso sulla neve. L’atleta è morta il giorno dopo, il 29 ottobre, all’ospedale San Maurizio di Bolzano.