Morta Angela Pagano, l’attrice napoletana che esordì nelle commedie di Eduardo De Filippo. Aveva 87 anni
È morta a 87 anni Angela Pagano, attrice teatrale e cinematografica protagonista della vita culturale di Napoli
Il teatro napoletano e quello italiano tutto perdono una delle sue interpreti più talentuose. È morta a 87 anni l’attrice Angela Pagano – sorella della cantante Marina, scomparsa nel 1990. Protagonista della vita culturale della città partenopea, Pagano era stata tra gli attori della commedia di Eduardo De Filippo.
Angela Pagano, l’attrice morta a 87 anni
Angela Pagano nacque nel centro storico di Napoli, da padre partenopeo e madre marchigiana, una famiglia umile, tanti figli e poco pane. Non c’erano soldi per studiare, ma la ragazzina era spigliata e sveglia, conosceva l’inglese e lavorava in negozio traducendo per i turisti.
Al teatro ci arrivò da giovanissima, quasi per caso. Al teatro San Ferdinando “cercavano una persona” e lei ci si presentò per trovare un lavoro, uno qualsiasi.
Ma il suo talento non era qualsiasi, fu scelta da Eduardo De Filippo, recitò in teatro e, dagli anni ’60, anche nelle trasposizioni televisive delle commedie del grande regista.
Fu volto di Ditegli sempre di sì, Napoli milionaria e Filumena Marturano. Il grande successo, però, arrivò nel 1962, con Le catacombe, testo scritto da Franca Valeri e diretto da Giuseppe Patroni Griffi.
Nel 1967 Griffi la volle tra i protagonisti di Napoli notte e giorno e, nel corso degli anni, recitò al fianco di Peppino De Filippo e Pupella Maggio.
L’ultimo suo lavoro fu al cinema, attrice del primo film da regista di Lina Sastri, La casa di Ninetta. In quell’occasione rilasciò la sua ultima intervista alla testata Metropolitan di Napoli.
Gli esordi con Eduardo De Filippo
In una delle più recenti interviste, rilasciata a Repubblica, Angela Pagano aveva raccontato degli esordi al teatro.
“Non sapevo nemmeno chi fosse Eduardo. – aveva confessato – Famiglia povera, tanti figli, non c’erano soldi per i libri e per il teatro”.
In teatro ci arrivò senza sapere bene cosa le sarebbe stato chiesto: “Pina, la storica portinaia mi diede un foglietto con le battute da imparare a memoria. ‘Eduardo ti sente’, mi desse”
La sentì e la vide bene: “Il ‘direttore’, Eduardo si faceva chiamare così, mi osservava, aveva occhi pungenti come spilli. Mi prese in compagnia per tre mesi, ci rimasi per una vita”.