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Morta Adele Corradi, la professoressa prediletta di don Milani: al fianco del priore nella scuola di Barbiana

È morta a Firenze a 99 anni la "professoressa diversa" Adele Corradi, che aiutò don Milani nella creazione della scuola di Barbiana e ne difese il lavoro

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

È morta a 99 anni Adele Corradi, l’insegnante che aiutò don Lorenzo Milani nella creazione della famosa scuola di Barbiana e che seguì l’intero lavoro di redazione collettiva del volume Lettera a una professoressa. A lei, il priore dedicò una copia della più celebre delle sue lettere, definendola “una professoressa diversa da tutte le altre”.

L’annuncio della fondazione don Milani

Corradi è morta a Firenze, città dove è nata nel 1924: avrebbe compiuto cent’anni il 9 dicembre. A dare l’addio alla professoressa è stata la Fondazione don Lorenzo Milani con un comunicato sul proprio sito: “Ci stringiamo intorno al dolore della grande famiglia del priore di Barbiana e di quanti hanno voluto bene ad Adele, consigliera ed anche per noi maestra”.

“Adele Corradi ha voluto bene al suo priore ed ha passato tutta la sua esistenza a difenderlo dalle periodiche accuse, a fare conoscere il suo insegnamento e la sua scuola”, aggiunge la Fondazione.

Una foto d’epoca di don Lorenzo Milani

Il lavoro nella scuola di Barbiana

Per quattro anni, fino alla morte del priore, Adele Corradi lavorò al fianco di don Milani nella scuola di Barbiana, in provincia di Firenze.

Dal 1963 al 1967 l’insegnante fu tra le figure più vicine al sacerdote, di cui continuò a difendere l’opera e portare avanti l’eredità lasciata tramite l’istituto sperimentale tra i monti del Mugello.

A don Milani ha dedicato un libro, Non so se don Lorenzo, nel quale ha raccontato la sua esperienza e conoscenza del priore.

“A me pare orribilmente offensivo anche soltanto tentare di difenderlo – scrive Corradi nel libro – Don Milani si difende da solo“.

“Con tutto quello che ha fatto. E con tutto quello che ha scritto – si legge ancora – Ma bisogna leggerlo tutt’intero, non limitarsi a estrapolare una frasetta interpretandola a vanvera. Leggendo il suo testamento, si comprende che per don Lorenzo l’amore di Dio si potesse vedere solo attraverso l’amore per le sue creature. A Barbiana si viveva nell’attenzione: don Lorenzo i suoi ragazzi non li perdeva mai di vista. E, nonostante la fortissima personalità del maestro, non si creava mai dipendenza psicologica”.

Chi era Adele Corradi

Di se stessa Corradi ha raccontato di essere stata per tutta la sua vita lavorativa “insegnante di lettere nella scuola media. Sono andata in pensione a sessantasette anni” scrive Corradi nella sua pubblicazione.

“Devo confessare che ero un’insegnante identica alla destinataria della Lettera a una professoressa – ha raccontato ancora la docente – I rimproveri che i ragazzi di Barbiana rivolgono a quell’insegnante me li meritavo tutti. Per questo non c’è una parola della Lettera che non sottoscriverei. L’incontro con la scuola di Barbiana e con don Milani ha scavato un solco nella mia vita. Mi son vista come non mi ero mai vista. E non solo come insegnante, ma come persona”.

Fonte foto: IPA/ Fondazione don Milani

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