Sergio Mattarella ricorda don Milani a Barbiana e parla delle contestazioni a Roccella al Salone del Libro
In occasione del centenario dalla nascita di don Lorenzo Milani, Mattarella parla a Barbiana anche di scuola e di merito, con un riferimento al Salone
Sergio Mattarella rende omaggio a don Lorenzo Milani. Il presidente Repubblica si trova a Barbiana, in provincia di Firenze, in occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita che cade il 27 maggio. Nel suo discorso, il riferimento alle contestazioni alla ministra Eugenia Roccella al Salone del Libro di Torino e alla scuola del ‘merito’.
Il ricordo a don Lorenzo Milani
Don Lorenzo Milani, nato 100 anni fa “è stato anzitutto un maestro. Un educatore. Guida per i giovani che sono cresciuti con lui nella scuola popolare di Calenzano prima, e di Barbiana poi”, ha detto il Capo dello Stato.
Si tratta della prima volta che un presidente della Repubblica visita questa cittadina, dove Papa Francesco era stato nel 2017.
Sergio Mattarella a Barbiana depone un cuscino di fiori sulla lapide don Lorenzo Milani il 27 maggio 2023
Don Milani, ricorda Mattarella, aveva anche un senso fortissimo della politica: “Se il Vangelo era il fuoco che lo spingeva ad amare, la Costituzione era il suo vangelo laico“.
Infatti, don Milani è stato “un grande italiano che, con la sua lezione, ha invitato all’esercizio di una responsabilità attiva. Il suo “I care” è divenuto un motto universale. Il motto di chi rifiuta l’egoismo e l’indifferenza. A quella espressione se ne accompagnava un’altra”.
Il discorso sul merito
Mattarella ha poi parlato di scuola e di come questa “è di tutti, deve essere per tutti”.
“Spiegava don Milani, avendo davanti a sé figli di contadini che sembravano inesorabilmente destinati a essere estranei alla vita scolastica: ‘Una scuola che seleziona distrugge la cultura. Ai poveri toglie il mezzo di espressione. Ai ricchi toglie la conoscenza delle cose'” ha aggiunto.
Entrando più nello specifico sul merito, che è stato oggetto di un acceso dibattito politico, Mattarella ha sottolineato che non può essere “l’amplificazione del vantaggio di chi già parte favorito”.
Ma che, invece, dovrebbe essere concepito per “dare nuove opportunità a chi non ne ha, perché è giusto e per non far perdere all’Italia talenti; preziosi se trovano la possibilità di esprimersi, come a tutti deve essere garantito”.
Il riferimento al Salone del Libro
Nel suo discorso, Mattarella si è lasciato andare anche a un riferimento non esplicito ma chiaro sull’episodio avvenuto al Salone del Libro di Torino, quando alcuni gruppi di attivisti femministi e climatici hanno impedito alla ministra Eugenia Roccella di presentare il suo libro.
Continuando a parlare di scuola, infatti, ha dichiarato che la scuola di Barbiana “cercava di instaurare l’abitudine a osservare le cose del mondo con spirito critico“.
E poi, in un riferimento più evidente, ha aggiunto: “Senza sottrarsi mai al confronto, senza pretendere di mettere a tacere qualcuno, tanto meno un libro o la sua presentazione. Insomma, invitava a saper discernere”.