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Modello arrestato dopo una rapina a Brescia in gioielleria: accusato di essere il leader di una banda

Rapina in gioielleria a Brescia, arrestato un modello di 22 anni considerato il leader della banda che ha messo a segno due colpi da inizio anno

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

I Carabinieri hanno arrestato tre persone ritenute responsabili di due furti a mano armata avvenuti in due diverse attività a Brescia. Il leader della banda che ha effettuato una rapina a gennaio in un compro oro e una a febbraio in una gioielleria è un modello di 22 anni che ha sfilato per importanti marchi di moda a Milano.

La rapina nella gioielleria a Brescia

Dall’inizio del 2024, una banda di malviventi ha effettuato due rapine a Brescia, un compro oro a inizio gennaio e una gioielleria in pieno centro storico a fine febbraio.

In seguito alle rapine, avvenute con modalità violente e a mano armata, i Carabinieri ha avviato le indagini per risalire ai responsabili dei due colpi.

Carabinieri intervenuti in seguito alla rapina in una gioielleria in pieno centro storico: tra le persone arrestate per il colpo è presente anche un modello di 22 anni, considerato il leader della banda

Nella mattinata di oggi – venerdì 15 marzo – gli agenti hanno eseguito tre arresti nei confronti di altrettante persone. Tra di loro anche un fotomodello di 22 anni, considerato il leader della banda criminale.

Il modello arrestato a Brescia

Come risultato delle indagini, la Polizia ha compiuto tre arresti, tra i quali quello di un fotomodello di 22 anni di origini senegalesi, che ha sfilato per i più grandi marchi di moda sulle passerelle di Milano.

Il 22enne, conosciuto come “Sylla” stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, si vantava della sua posizione nelle chat intercettate dagli inquirenti, che inizialmente avevano pensato a una carriera inventata, salvo poi ricredersi sia per le foto presenti nel profilo social del giovane, sia per quelle trovate nella sua casa di Mazzano.

Secondo le forze dell’ordine, i tre rapinatori, tra i quali era presente anche cittadino albanese di 26 anni, incensurato, e un cittadino italiano di origini marocchine di 27 anni, organizzavano e compivano le rapine così da poter mantenere uno stile di vita al di fuori delle loro possibilità, fatto di auto di grossa cilindrata, cene in ristoranti di lusso e abiti firmati.

La soddisfazione del prefetto

Insieme ai tre arrestati ci sono anche sette persone indagate: una 24enne italiana, impiegata, che avrebbe fatto da “palo” durante la rapina in gioielleria, fingendosi una cliente, e altri sei accusati invece di ricettazione.

“Sono particolarmente felice del risultato di questa operazione di Polizia e Carabinieri avvenuto in tempi rapidi. Erano fatti che hanno preoccupato molto la comunità bresciana. Lo Stato ha risposto” ha detto il prefetto di Brescia, Maria Rosaria Laganà, nel corso della conferenza stampa organizzata in seguito ai tre arresti.

“Abbiamo dato una risposta concreta, al di là delle rassicurazioni, a chi opera nel centro di Brescia. Dopo la rapina in gioielleria si era diffusa la paura” ha poi concluso il prefetto. Intanto, le indagini continuano per capire se la banda possa essere responsabile anche di altri colpi avvenuto nella zona nei mesi scorsi.

Fonte foto: 123RF

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