Milano, arrestato Franco Terlizzi: l'ex naufrago dell'Isola dei Famosi presunto prestanome della 'ndrangheta
Maxi operazione contro la 'ndrangheta a Milano porta a 13 fermi. Tra gli arrestati anche Franco Terlizzi, ex concorrente de L'Isola dei Famosi
Una maxi operazione contro la ‘ndrangheta a Milano si è conclusa con 13 arresti. Tra i nomi delle persone fermate c’è anche quello di Franco Terlizzi, ex pugile ed ex pr della discoteca Hollywood di Milano nonché ex concorrente de ‘L’Isola dei Famosi’. Secondo le indagini, Terlizzi avrebbe fatto da prestanome a Davide Flachi, figlio del boss Pepè Flachi ucciso nel 2021 dopo aver dominato nella Comasina.
- 'Ndrangheta a Milano, arrestato Franco Terlizzi
- L'operazione 'Metropoli - Hidden Economy'
- Il traffico di droga e armi
‘Ndrangheta a Milano, arrestato Franco Terlizzi
L’operazione è stata messa in atto nella mattina di martedì 6 settembre da parte del nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della guardia di finanza di Milano e Pavia.
Secondo le indagini, Franco Terlizzi sarebbe stato il prestanome di Davide Flachi, figlio del boss della ‘ndrangheta Pepè Flachi ucciso l’anno scorso.
Insieme a quello di Terlizzi sono stati portati a compimento altri dodici fermi, con i quali – scrive ‘Corriere della sera’ – è stata completamente azzerata un’associazione a delinquere dedita a varie attività, dal traffico di droga e armi all’intestazione fittizia di beni.
L’operazione ‘Metropoli – Hidden Economy’
Pochi giorni dopo il maxi blitz a Cosenza che ha portato all’arresto del sindaco di Rende Marcello Manna, un’altra maxi-operazione contro la ‘ndrangheta si è conclusa.
Si tratta dell’operazione ‘Metropoli – Hidden Economy’ che ha visto l’impiego di più forze. L’inchiesta è stata coordinata dalla DDA di Milano e condotta dai nuclei di Polizia Economico-Finanziaria di Milano e Pavia, il tutto con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma.
Già nel mese di giugno Milano è stato lo sfondo sul quale si è conclusa un’altra operazione contro la ‘ndrangheta per legami con le Olimpiadi Invernali che hanno portato all’arresto di Pietro Paolo Portolesi.
L’operazione ha seguito i flussi di danaro che arrivavano da una carrozzeria e un negozio di articoli sportivi. Nel primo caso, specialmente, gli indagati avrebbero usato l’attività per la riparazione di auto in danno di istituti assicurativi.
Entrambe le attività sono state sequestrate e, secondo gli inquirenti, sarebbero riconducibili a Davide Flachi, l’indagato principale.
Il traffico di droga e armi
Nel corso della stessa operazione gli investigatori hanno rilevato un traffico di cocaina, marijuana e hashish.
Questa parte dell’inchiesta, definita ‘rotta della droga’, ha permesso agli inquirenti di arrivare fino in Svizzera e anche lì mettere in atto dei sequestri.
Sullo sfondo dei traffici rilevati, sarebbero emersi anche episodi di estorsione e soprattutto traffico di armi anche da guerra, con presenza di mitragliatori Kalashnikov.
I Kalashnikov sarebbero stati procurati da cellule calabresi in collaborazione con contatti balcanici. Attualmente altre perquisizioni sarebbero in corso lungo tutto il territorio lombardo.