Milano, accumulatrice seriale morta in casa tra montagne di oggetti
Una donna è stata trovata morta in casa sua in mezzo a tonnellate di cianfrusaglie. Con lei viveva un figlio che nessuno aveva mai visto
È una tragica storia di disagio umano, quella raccontata dal Corriere della Sera sulla donna trovata morta in casa sua a Milano, accanto al figlio, in mezzo a tonnellate di cianfrusaglie. Nella notte tra martedì e mercoledì, gli agenti della squadra mobile e i vigili del fuoco hanno fatto irruzione in un appartamento, facendosi strada tra montagne di oggetti alte fino al soffitto, per poi trovare in mezzo ad essi il corpo di una 70enne deceduta accanto al figlio, immobile e con lo sguardo assente.
Accumulatrice seriale trovata morta a Milano, le testimonianze dei vicini
I soccorsi hanno dovuto aprirsi un varco a fatica in mezzo agli oggetti impolverati, che rendevano la poca aria irrespirabile. Solo così sono riusciti a raggiungere il cadavere della donna e suo figlio, ancora vivo, ma in condizioni di totale degrado.
Nessuno nel palazzo aveva mai visto l’uomo: stando alle testimonianze dei vicini, la donna era stata avvistata sempre da sola, con un carrello o qualche sacco di plastica, e nulla lasciava intuire che in quella casa ci vivesse qualcun altro.
Quanti soffrono di disturbo da accumulo compulsivo
Il disturbo da accumulo compulsivo è purtroppo un disagio che affligge molte persone: secondo le stime ufficiali, fornite da Giancarlo Cerveri, direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Sociosanitaria di Lodi, riguarda il 2-5% della popolazione.
Ma i numeri potrebbero essere in realtà maggiori poiché “l’accumulatore seriale tende, per imbarazzo e vergogna, a nascondere i suoi problemi”, ha detto Cerveri, interpellato dal Corriere della Sera.
L’attaccamento agli oggetti non è di per sé patologico, ma lo diventa “quando la vita quotidiana è messa in crisi: la casa è sommersa da oggetti dei quali non si ricorda nemmeno più la funzione”, ha ricordato l’esperto.
I rimedi per il disturbo da accumulo
“Il mantenimento dell’igiene diventa impossibile – ha aggiunto – perfino entrare e uscire dalla porta diventa un problema come ha dimostrato il tragico caso della settantenne milanese trovata morta in casa”. Ed è per evitare risvolti tragici come quello della donna che si può ricorrere ad alcuni rimedi.
“Si possono aiutare le persone a rendere gestibile la tendenza ad accumulare. Servono interventi, non semplici, di ‘rete'”, ha detto Cerveri, come “aiuto psicologico, ma anche farmacologico – per diminuire i livelli di ansia – collaborazione dei familiari – se ci sono e non si sono allontanati o non sono stati allontanati – e delle Asl”.