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CRONACA NERA

Cadaveri in un barcone verso Lampedusa, neonato scivolato in mare dopo la morte della madre: 8 vittime

I corpi di 8 migranti sono stati trovati stipati in un barcone diretto a Lampedusa: un neonato sarebbe caduto in acqua dopo la morte della madre

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Una nuova tragedia nel Mar Mediterraneo ha coinvolto un barcone di migranti soccorso dalla Guardia Costiera in acque Sar Maltesi, diretto a Lampedusa. L’imbarcazione, portata in salvo dalle forze dell’ordine nella tarda serata di giovedì 2 febbraio 2023, conta 42 migranti salvati, ma porta con sé anche l’orrore della traversata, con ben 8 corpi stipati all’interno dello scafo. Quello di un neonato di 4 mesi, secondo i superstiti, sarebbe scivolato in mare dopo la morte della madre.

Tragedia al largo di Lampedusa, morti 8 migranti

A raccontare l’ennesimo dramma avvenuto nel Mediterraneo sono stati gli stessi migranti. Una volta sbarcati e messi in sicurezza dopo il pronto intervento della Guardia Costiera, i sopravvissuti hanno svelato ai soccorsi lo scafo con all’interno otto corpi di chi non è riuscito a sopravvivere alla traversata.

Tra i morti presenti nello scafo del barcone c’è anche quello di una donna che, secondo quanto raccontato dai migranti, ha perso il figlio durante il viaggio.

Neonato caduto in mare dopo la morte della madre

Secondo quanto ricostruito, la donna avrebbe perso i sensi: creduta svenuta, in realtà era morta.

Il neonato che stringeva forte in braccio, di conseguenza, gli è scivolato dalle braccia, annegando in mare.

Un altro migrante, che in prima battuta era stato detto si fosse buttato in mare per cercare di recuperare il piccolo, in realtà è svenuto cadendo anche lui in acqua.

I superstiti hanno raccontato che non mangiavano da giorni e che avevano anche finito l’acqua, tant’è che da diverse ore bevevano acqua del mare.

A fare chiarezza è stata la Procura di Agrigento, come riporta l’Ansa, che nel frattempo ha disposto l’autopsia sugli 8 cadaveri.

L’appello del sindaco di Lampedusa e l’inchiesta

L’ennesima tragedia in mare non ha lasciato indifferente il sindaco di Lampedusa e Linosa Filippo Mannino, che ha rivolto un chiaro messaggio al Governo (che di recente ha varato il nuovo codice Ong): “Rivolgo un appello al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il governo non ci lasci da soli a gestire quest’immane tragedia. Aiutateci, in questo modo non riusciamo più a gestire”.

La Procura di Agrigento, con il reggente Salvatore Vella, ha aperto un fascicolo d’inchiesta sull’episodio. Le ipotesi di reato, al momento a carico di ignoti, sono favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato. I pm, attraverso le forze dell’ordine presenti sull’isola, stanno raccogliendo informazioni su quanto e’ accaduto su quel barcone di 6 metri partito da Sfax.

Altro salvataggio in mare

Poco prima dell’arrivo del barcone con 46 migranti e otto morti le motovedette della Capitaneria e della Guardia di finanza avevano soccorso e tratto in salvo altre due imbarcazioni con a bordo complessivamente 75 persone. Sul primo natante, con 37 persone originarie di Camerun, Costa d’Avorio, Ghana, Guinea e Senegal, anche 14 donne, una delle quali incinta, e un minore.

Fonte foto: ANSA

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