Maxi-festa abusiva davanti al liceo Leonardo da Vinci a Milano, scatta la rissa: spray al peperoncino e furti
Festa abusiva a Milano, di fronte al liceo Leonardo da Vinci. 2 mila studenti e qualche maranza: scatta la rissa e una giovane sviene
L’hanno chiamata “festa di inizio anno“, ma è finita con disordini, risse e una giovane soccorsa per aver perso i sensi. Erano almeno 2mila i giovani riuniti di fronte al liceo Leonardo da Vinci, in via Respighi a Milano, a mezzanotte quando è scoppiato il caos. L’ipotesi del perché la festa, per quanto illegale, tranquilla sia diventata violenta vede protagonisti i cosiddetti “maranza”. Sarebbero stati loro a usare uno spray al peperoncino e a far scattare il panico.
Festa abusiva davanti al liceo
Di fronte al liceo Leonardo da Vinci si è svolto un party abusivo per festeggiare l’inizio dell’anno scolastico. Sono accorsi in 2mila per partecipare, moltissimi minori delle classi inferiori alla quinta.
L’evento era già stato organizzato negli anni precedenti e prende il nome di Leofest. Non sono mai mancati casi di violenza, neanche nelle passate edizioni: due anni fa un gruppo di Rozzano aveva preso delle bottiglie e minacciato degli studenti, ferendone permanentemente uno al viso.
Rissa e spray al peperoncino
La festa studentesca autogestita si è ben presto trasformata in un campo di combattimento, con ragazzi (forse i maranza) che hanno spruzzato lo spray urticante al peperoncino per avere il tempo di rubare gli oggetti personali dei presenti.
Diversi i feriti, tra cui una giovane che è stata portata via dopo aver perso conoscenza. La causa: abuso di bevande alcoliche.
Chi sono i “maranza”
Il termine maranza non è nuovo a Milano, già dagli anni 80 si identificavano con questo termine i tipici ragazzi o le tipiche ragazza tamarri/e o coatti/e. In realtà il termine maranza sembra essere l’unione di due parole: “marocchino” e “zanza”, ma il suo utilizzo si è allargato e non ha più barriere etniche.
I maranza di oggi rappresentano però qualcosa di diverso. Si tratta di giovani con uno specifico look (tuta, maglie delle squadre di calcio, cappellino e borsello) e un particolare atteggiamento aggressivo, che ha spesso a che fare con la micro-criminalità.