Covid, 12 lotti di mascherine cinesi sotto inchiesta: quali sono
La Guardia di Finanza ha disposto il ritiro di 12 lotti di mascherine cinesi, usate anche negli ospedali e nelle Rsa: quali sono i modelli
L’ex commissario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, risulterebbe iscritto nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Roma con l’accusa di peculato, in riferimento all’indagine su una maxi-fornitura di mascherine cinesi da 1,25 miliardi di euro. Lo ha anticipato il quotidiano La Verità. Ma si parla di mascherine cinesi anche per la loro presunta inefficienza: secondo la procura di Gorizia, infatti, diversi lotti non filtrerebbero a sufficienza.
Covid, 12 lotti di mascherine cinesi sotto inchiesta: cosa è successo
Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, 12 lotti di mascherine modello Ffp2 ed Ffp3, quindi usate anche dagli operatori sanitari, sarebbero sotto inchiesta.
La decisione è stata presa dopo gli esami in due laboratori, a Torino e a Milano, che hanno dato un esito sconfortante: capacità filtranti “anche 10 volte inferiori” agli standard.
In totale, si parla di 250 milioni di mascherine acquistate nei primi sette mesi dello scorso anno dal Commissario Domenico Arcuri, validate dal Comitato tecnico scientifico, distribuite nelle Asl di tutta Italia.
Si sta dunque disponendo il blocco dell’utilizzo di questi dispositivi di protezione individuale e il conseguente richiamo.
Covid, 12 lotti di mascherine cinesi sotto inchiesta: quali sono
Ma quali sono i lotti incriminati? L’elenco è nel decreto di sequestro dei pm di Gorizia, riportato da Repubblica:
- facciale Scyfkz N95;
- facciale Unech KN95;
- facciale Anhui Zhongnan;
- facciale Jy-Junyue;
- facciale Wenzhou Xilian;
- facciale Zhongkang;
- facciale Wenzhou Husai;
- mascherine filtranti Wenzin della Tongcheng Wenzin;
- mascherine Bi Wei Kang della Yiwu Biweikang;
- facciale Simfo KN95-Zhyi-Surgika (con sede nell’Aretino);
- facciale Wenzhou Leikang;
- facciale Xinnouzi della Haining Nuozi Medical Equipement.
Il 31 marzo scorso la Guardia di Finanza ha rintracciato e bloccato 60 milioni di mascherine ferme nei depositi della Struttura commissariale sparsi in tutta Italia. Il problema è che di questi lotti fanno parte altri 190 milioni di mascherine già distribuite, usate perfino negli ospedali da medici e infermieri così come da ospiti e lavoratori delle Rsa.
In tutto, quindi, 250 milioni di mascherine che danno solo l’illusione di limitare la diffusione del virus. L’Italia, secondo Repubblica, in tutto ha importato 300 milioni di Ffp2 e 231 milioni di Ffp3, quasi tutte dalla Cina.
Dal luglio 2020, gli acquisti esteri sono stati azzerati.