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Marco Travaglio contro Nordio a Otto e Mezzo: "Oggi su Toti accusa gli altri di fare ciò che faceva lui"

Marco Travaglio a Otto e Mezzo si scaglia contro il ministro della Giustizia Carlo Nordio sul caso Toti

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Alessandro Balbo

GIORNALISTA

Giornalista professionista e redattore televisivo, si occupa soprattutto di Esteri, geopolitica, immigrazione e Scienza. Laureato in comunicazione politica, da sempre interessato alla storia e ai fatti del mondo, ha realizzato reportage e approfondimenti per diverse testate nazionali e programmi divulgativi.

Marco Travaglio attacca il ministro Nordio dopo l’arresto del presidente della regione Liguria, Giovanni Toti. “Nel 2014 fece 300mila ore di intercettazioni e fece scattare il blitz pochi giorni prima delle amministrative”, accusa il direttore del Fatto Quotidiano ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo, dopo che il ministro della Giustizia si era detto “perplesso per i tempi della misura cautelare” che ha raggiunto Toti nella mattina di martedì 7 maggio. “Accusa i colleghi di fare ciò che faceva lui”, ha detto Travaglio, lanciando anche una frecciata alla destra: “Aspettano le sentenze per poi candidare i condannati“.

Marco Travaglio contro il ministro Nordio sul caso Toti

Il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio si è scagliato contro il ministro della Giustizia Carlo Nordio dopo le sue parole sul caso Toti: “Accusa gli altri di fare ciò che faceva lui”.

Travaglio, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, su La7, si riferisce alle inchieste dell’ex pubblico ministero alla Procura di Venezia nel caso delle tangenti per il Mose.


Secondo Travaglio il ministro della Giustizia Carlo Nordio sul caso Toti “accusa i colleghi di fare ciò che faceva lui”

“Allora fece 300mila ore di intercettazioni e il blitz scattò quattro giorni prima delle amministrative“, ha ricordato Travaglio, dicendo: “Forse ci sono due Nordio. Oggi fa il ministro e accusa i colleghi di fare ciò che faceva lui“.

Le parole del ministro Nordio dopo l’arresto del presidente della Liguria Giovanni Toti

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio si era detto perplesso “sui tempi” del provvedimento di arresto nei confronti di Giovanni Toti, presidente della Liguria ai domiciliari da questa mattina.

“La mia perplessità“, aveva precisato Nordio, “non è sul momento” del provvedimento cautelare “rispetto all’imminenza delle elezioni”, ma sull’adozione della misura “rispetto al tempo in cui è stato commesso il reato” e in cui sono “cominciate le indagini”, nate “tempo addietro”.

Oltre a lui si era espresso sul caso Toti anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto: “Ha preso soldi regolarmente denunciandoli per una campagna elettorale, diventa difficile capire come faccia a essere corrotto”.

Giovanni Toti arrestato per corruzione

Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è stato arrestato martedì 7 maggio con l’accusa di corruzione nelle elezioni Regionali 2020.

Toti è agli arresti domiciliari e oltre a lui sono coinvolte altre 9 persone, tra cui Paolo Emilio Signorini (ad di Iren da agosto 2023, ma ex presidente dell’Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale), Aldo Spinelli (imprenditore, ex presidente di Genoa e Livorno) e Matteo Cozzani, capo di gabinetto di Toti.

Spinelli è accusato di corruzione nei confronti di Toti, mentre Cozzani è accusato di corruzione elettorale aggravata dall’agevolazione di attività mafiose.

Per Toti l’accusa è di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio.

“Toti è uno degli ultimi cascami del Berlusconismo“, ha detto Travaglio a Otto e Mezzo. “Vedendo come Berlusconi è restato a piede libero ha perso un po’ di freni inibitori”.

“Dicono di voler aspettare le sentenze”, ha poi concuso, rivolgendosi alla destra, “ma poi quando le sentenze arrivano candidano i condannati, come Sgarbi, o Fidanza, che ha patteggiato un anno e mezzo per corruzione“.

Fonte foto: ANSA

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