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CRONACA NERA

Malore improvviso in vacanza, muore la ricercatrice veneta Elisabetta Caon in Grecia

Elisabetta Caon, ricercatrice italiana a Londra, è deceduta in Grecia per un malore improvviso. I medici hanno confermato un’ischemia cardiaca

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

Tragedia in Grecia, dove in seguito a un malore è deceduta una ricercatrice italiana Elisabetta Caon. La giovane, 29 anni, si trovava in vacanza nel Peloponneso insieme al fidanzato quando ha sentito un forte dolore al petto. Inutile la corsa in ospedale: l’ischemia cardiaca l’ha colpita in assenza di patologie cardiache note. La famiglia ricorda Elisabetta come gentile e attenta al prossimo. Il Comune di Resana piange la giovane concittadine (anche se da tempo abitava a Londra per studi e lavoro) impegnata nel volontariato.

Malore improvviso in Grecia

I medici hanno confermato che il decesso di Elisabetta Caon sia avvenuto per una ischemia cardiaca. Caon aveva solo 29 anni e nessuna  patologie cardiaca le era mai stata mai diagnosticata.

Eppure è stato un forte dolore al petto, improvviso, che l’ha costretta nell’ospedale più vicino a Sparta, dove si trovava in vacanza in Grecia (flagellata in questi giorni dagli incendi). In poco tempo è stata riconosciuta la necessità di un trasporto presso un ospedale più grande, ma questo non è giunto in tempo. Inutile i tentativi di rianimazione.

 Trasporto in ambulanza inutile per Elisabetta Caon, i medici hanno constatato il decesso

Gli studi eccellenti

Elisabetta Caon si trovava in vacanza in Grecia dopo aver concluso un dottorato a Londra. La giovane ricercatrice, che aveva all’attivo diverse pubblicazioni scientifiche, era un’eccellenza nel panorama. Attualmente lavorava presso un laboratorio ospedaliero a Londra, dove aveva concluso un percorso di specializzazione sulle malattie epatiche.

La giovane ha avuto un percorso di eccellenza, dal liceo all’Università, fino all’ambito lavorativo a esso collegato.

Il volontariato

In queste prime ore di cordoglio la famiglia e gli amici ricordano Elisabetta come gentile ed elegante, una persona brillante, timida e affettuosa. Sappiamo che era un’appassionata di chitarra, strumento con il quale suonava nel Quartetto Sliwowitz formato con alcune amiche.

La giovane era ancora impegnata nel volontariato, attività che svolgeva fin dalle superiori. Inoltre faceva parte del comitato provinciale di Padova per il sostegno alle forze e alle iniziative di pace.

Fonte foto: IPA

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