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Madonna di Trevignano, la decisione del Tar sul ricorso della veggente Gisella Cardia: lo scontro col Comune

Stop definitivo alle attività della sedicente veggente Gisella Cardia che sostiene di vedere la Madonna a Trevignano Romano: il Tar del Lazio ha dato ragione al Comune che chiedeva lo sgombero

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

La magistratura ha deciso: l’area in cui si sarebbero verificate le apparizioni della Madonna di Trevignano è di proprietà del Comune. Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso della veggente Gisella Cardia con la quale si contestava la confisca.

Il no della Chiesa alla veggente Gisella Cardia

Per Cardia e la sua associazione “La Madonna di Trevignano Romano Ets”, si tratta della seconda doccia fredda, dopo che la Chiesa aveva già sconfessato le presunte apparizioni.

Per prima si era pronunciata la diocesi di Civita Castellana e poi era arrivato il no del Dicastero vaticano per la Dottrina della Fede. Ora è arrivato anche lo stop da parte delle autorità civili.

Gisella Cardia, sedicente veggente di Trevignano Romano, parla alla folla.

Il Comune di Trevignano Romano, non lontano dalla Capitale, aveva già ordinato la cessazione di ogni attività e la rimozione delle installazioni perché contrarie alla destinazione agricola dell’area e causa di ripetuti sovraccarichi urbanistici non autorizzati. Sul posto era stata installata una statua della Madonna, alcuni banchi dove sedersi e altri manufatti.

Lo stop della magistratura

L’associazione “La Madonna di Trevignano Ets” aveva impugnato l’ordinanza di sgombero e la palla era passata a Tar e Consiglio di Stato, che hanno confermato la validità delle disposizioni comunali.

In quello spiazzo ogni 3 del mese si sono radunate folle in attesa della presunta apparizione della Madonna a Gisella Cardia, con tanto di messaggio. Dal posto partivano anche le dirette sui social.

Il commento delle autorità di Trevignano Romano

L’area veniva “utilizzata in modo abusivo”, commenta il vicesindaco di Trevignano Romano Luca Galloni citato dall’Ansa. “Questa decisione – aggiunge – rappresenta un successo non solo per l’amministrazione comunale, ma per tutti coloro che credono nell’importanza del rispetto delle regole e della giustizia. È un messaggio chiaro sull’importanza di agire nel rispetto delle norme per il bene della collettività”.

“Nonostante l’ordine di interruzione delle attività e lo sgombero entro il termine perentorio di 90 giorni, l’associazione non ha ottemperato alle disposizioni”, evidenzia una nota diramata dal Comune.

E ancora: “Di conseguenza, il Comune, in conformità alla normativa vigente, ha disposto l’acquisizione dell’intera area al patrimonio pubblico. Con la decisione odierna, il Tar ha ribadito la correttezza dell’azione comunale, confermando che il Comune di Trevignano Romano è ora l’esclusivo proprietario dell’area come risulta anche dai registri immobiliari”, viene aggiunto.

“L’area, uno dei luoghi più suggestivi intorno al lago di Bracciano, è così restituita alla sua corretta destinazione”, viene aggiunto.

Fonte foto: ANSA

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