Luca Morisi, niente processo per l'ex guru social di Salvini: la decisione della Procura di Verona
La Procura di Verona ha scritto la richiesta di archiviazione per Luca Morisi, l'ex guru social di Salvini, denunciato per cessione di stupefacenti
Luca Morisi, l’ex responsabile della comunicazione di Matteo Salvini, non verrà processato. La Procura di Verona ha già scritto la richiesta di archiviazione per l’inchiesta sulla notte a base di sesso e droga con due giovani rumeni del 14 agosto a Belfiore.
La procuratrice Angela Barbaglio ha specificato in alcune dichiarazioni riportate dal ‘Corriere della Sera’: “La richiesta di archiviazione è per particolare tenuità del fatto“.
La vicenda si avvia verso la conclusione, un mese dopo l’interrogatorio di fronte ai pubblici ministeri in cui Luca Morisi ha ammesso di aver acquistato la cocaina per la serata, ma ha negato di aver procurato la cosiddetta “droga dello stupro”.
La tesi è confermata dalle chat di quella notte quando, dopo l’aggancio su un sito internet di incontri, è uno dei due rumeni a scrivere: “Ti portiamo G. Tu cosa usi?“.
Per tutti e tre i protagonisti di questa vicenda è scattata la denuncia per “cessione di stupefacenti“.
Le dimissioni di Luca Morisi
Luca Morisi si è dimesso il 1° settembre da responsabile della comunicazione del leader della Lega Matteo Salvini. Inizialmente, l’ex guru social ha parlato di “motivi personali“, ma poi la sua vicenda è divenuta di dominio pubblico.
Quando il caso è esploso, lo stesso Luca Morisi ha diramato una nota: “Non ho commesso alcun reato ma la vicenda personale che mi riguarda rappresenta una grave caduta come uomo. Chiedo innanzitutto scusa per la mia debolezza e i miei errori a Matteo Salvini e a tutta la comunità della Lega, a mio padre e ai miei famigliari, al mio amico di sempre Andrea Paganella a fianco del quale ho avviato la mia attività professionale, a tutte le persone che mi vogliono bene e a me stesso”.
Le parole della procuratrice
Angela Barbaglio, che ora ha confermato la richiesta di archiviazione “per particolare tenuità del fatto”, aveva già rilasciato alcune dichiarazioni al ‘Corriere della Sera’ a fine settembre.
In quell’occasione, la procuratrice aveva detto: “Trattiamo questo fascicolo come tutti gli altri. Peraltro si tratta di una storia banale che risale alla scorsa estate. Noi non abbiamo avuto alcun ruolo nella gestione di questa notizia. Siamo rimasti sorpresi anche noi da tutto questo clamore. La denuncia risale al 14 agosto, per noi è un fatto antico. Abbiamo effettuato i nostri accertamenti e nulla è mai emerso. È rimasto tutto segreto fino a che non sono state rese le dimissioni dall’incarico”.