Luca Morisi, le chat del party: "Fatemi sconto, non sono un vecchio"
Caso Luca Morisi: svelate le chat per organizzare il festino a Belfiore
Emergono altri dettagli relativi al rumorosissimo caso che ha coinvolto Luca Morisi, ex guru della Lega. L’esperto di comunicazione è finito nella bufera per aver dato vita a un festino a base di sesso e droga con due giovani escort rumeni. Il Corriere della Sera ha svelato parte delle chat utilizzate per organizzare il party di metà agosto nella dimora di Morisi, un casale immerso nelle campagne veronesi di Belfiore.
Morisi, la chat usata per organizzare il festino
“Cerco qualcuno con cui divertirsi…bere, sballarsi. Ma quando sareste liberi? Perché io sono già in onda”. A scrivere su Grinderboy, piattaforma per incontri, è Luca Morisi. Alle tre del mattino l’ex guru della Lega aggancia Alexander: “Ciao, ti ho visto sul sito, sto cercando per nottata insieme sex & fun, stanotte o domattina. Ospito e ho anche divertimento. Vorrei stare varie ore. Se sei libero ne parliamo. Scusa orario”.
- “Certo. Quanti anni hai? Dove ti trovi?”, la pronta risposta del giovane.
- “Ho 35 anni”, informa Morisi, mentendo sull’età.
- “Ok, io attivo dominante. Ho pure amico se vuoi, tutta la notte”, propone Alexander.
Ne scaturisce un breve scambio di messaggi sull’opportunità o meno di un terzo uomo e alla fine Morisi dà l’ok.
- “Fai metà di bonifico ora e metà dopo, quando stiamo lì”, è la richiesta di Alexander che dà a Morisi le sue coordinate bancarie per avere anche un anticipo per le spese da sostenere per il viaggio.
- “Basta che siete seri e non mi prendete in giro”, risponde Morisi.
- “Noi seri, certo. Facciamo bene il nostro lavoro, mica è la prima volta che ci mandano un anticipo per spostarci”, spiega Alexander.
- “Ok, per me è la prima volta. Importante è che state qua un bel po’”, ribatte l’ex guru della Lega.
- “Sì sì, facciamo con calma”, assicura il giovane.
Il dialogo va poi a finire sulla droga.
- “Poi ti portiamo anche G. Vedrai ti piacerà molto, ti assicuro”, dice il rumeno. Per gli inquirenti “G” è “Ghb”, la ‘droga dello stupro‘ che poi sarà trovata nello zaino di Petre. Su tale punto le versioni non combaciano: Alexander sostiene di averla avuta da Morisi, Petre afferma di non avere idea di chi l’abbia fatta finire nello zaino.
- “Conosco, non lo faccio da un sacco”, risponde Morisi che aggiunge: “Perfetto. Tutto quello che volete. Io anche fornito”.
- “Tu cosa usi?”, chiede Alexander.
- “Oggi c”, replica Morisi. “C” starebbe per cocaina.
Dopo aver raggiunto l’accordo Morisi fa partire il bonifico relativo all’anticipo richiesto.
- “Oh… mi hai fatto solo 500! Ho detto 2.000 totale”, si lagna Alexander.
- “Non mi hai detto 500?”, Morisi.
- “No, 500 per le spese di viaggio, 1.500 per noi. Almeno 1.000 euro…”, incalza il giovane.
- “Dai fatemi sconto, non sono un vecchio di m…”, replica Morisi.
- “Devi mandare. Già te l’ho fatto, caro. Sono le 4 del mattino. Dopo mandami anche la posizione con via e numero che partiamo subito. Intanto fai il bonifico”, la risposta del ragazzo.
Sono le 4.37 quando Alexander assicura a Morisi che lui e il suo amico stanno per partire. Morisi conferma che li sta aspettando e calcola l’ora in cui dovrebbero arrivare: “Dovreste arrivare a Belfiore per le 6.40”.
Sulla vicenda restano ancora molti punti da chiarire, come ha reso noto la procuratrice di Verona, Angela Barbaglio: “Nulla è escluso finché non avremo finito”.