NOTIZIE
CRONACA

Lo psichiatra condannato a 4 anni per stupro il giorno dopo la sentenza va a giocare a tennis al Parioli

Lo psichiatra condannato a oltre 4 anni per violenza sessuale gioca a tennis il giorno dopo la sentenza

Pubblicato:

Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Stefano Maria Cogliati Dezza, psichiatra di 71 anni, è stato condannato con rito abbreviato a quattro anni e sei mesi per violenza sessuale nei confronti di una donna 27enne che aveva in cura. La giovane, affetta da disturbo bipolare, è stata costretta ad avere rapporti sessuali estremi, venendo anche frustata. Sulla sua schiena è stata pure versata cera calda. Il giorno dopo la condanna, come riferito dal Corriere della Sera, Dezza è andato a giocare a tennis come se nulla fosse.

Stefano Maria Cogliati Dezza, lo psichiatra gioca a tennis dopo la condanna per violenza sessuale

Dopo la sentenza lo psichiatra si è presentato al circolo Tennis Parioli di Roma, giocando un doppio sul campo centrale del club. Tra i soci c’è stata perplessità. “Hai letto? Quattro anni per violenze… incredibile”, ha sussurrato una cinquantenne parlando al telefonino.

Lo psichiatra, che al club è molto conosciuto (tra le altre cose fa parte del collegio dei probiviri con altri quattro soci), non ha voluto incontrare un giornalista che lo ha atteso per fargli qualche domanda.

L’amico di Dezza: “Bisogna aspettare i tre gradi di giudizio”

“È un uomo estremamente elegante: saluta con il baciamano. Pensi che si scusa quando fa punto sulle palle corte”, ha spiegato un’appassionata tennista over 60 che frequenta il circolo. Quindi ha aggiunto: “Non c’è volta che non ti offra qualcosa quando si passa dalle parti della club house”.

Sempre secondo le testimonianze raccolte dal Corriere della Sera, tra gli iscritti al circolo Parioli, c’è chi, dopo essere venuto a conoscenza della condanna, avrebbe auspicato “le dimissioni dal circolo“. Tuttavia molti la pensano diversamente: “Si devono aspettare tutti e tre i gradi di giudizio: a volte la verità processuale è diversa da quello che realmente è accaduto. Io non posso sapere se questo sia o no il caso. Ma per come lo conosco, non avrebbe dovuto ricorrere a questi espedienti con le donne. È un uomo meraviglioso, molto amato”.

Uno dei tennisti che ha giocato con lo psichiatra è dello stesso parere e cita il caso di Berlusconi: “Come per Berlusconi, bisogna aspettare la fine dei processi. La Costituzione si rispetta. Qui c’è solamente una condanna di primo grado. Così lo rovini un uomo, se alla prima sentenza è già colpevole come se fossimo già al terzo grado. Molte volte si è visto come cambiano i verdetti”.

Il commento del fratello di Adriano Panatta

Certo è che la notizia ha lasciato tutti di sasso: “Non riesco a crederci – ha commentato uno dei suoi vicini di spogliatoio -. È sempre stato carino nei modi e tranquillo. Non so dire con precisione se verrà espulso o meno. Di queste cose se ne occupa il consiglio dei probiviri, di cui lui fa parte…”.

Dezza fa appunto parte dell’organo dei probiviri che ha il compito di decidere sui comportamenti che violano le norme di convivenza o che turbano l’andamento della vita del club. Da statuto, scatta la radiazione anche per condanne penali passate in giudicato.

“In giudicato – ha sottolineato un altro membro del circolo -. Vuol dire fino al terzo grado di giudizio: qui siamo solo al primo”. Il circolo, in queste ore, sta cercando di capire come agire per tutelarsi: “Abbiamo delle procedure – ha detto il manager del Parioli Claudio Panatta, fratello di Adriano – e verranno prese in considerazione con serietà dal circolo. La notizia la sappiamo da oggi”.

Fonte foto: ANSA

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963