Liz Truss, il caso del maxi vitalizio per 44 giorni di governo: le cifre in ballo e le feroci proteste
Nel Regno Unito si grida allo scandalo per il maxi vitalizio che spetta a Liz Truss
Vitalizio, scandalo! La questione non è soltanto italiana. In queste ore, nel Regno Unito, è scoppiata una rumorosa protesta su Liz Truss, la premier che ha governato meno nella storia britannica: soltanto 44 giorni. E quanto può incassare per avere ricoperto il ruolo per circa un mese e mezzo? La bellezza di 115 mila sterline l’anno (131 mila euro).
- Proteste contro il vitalizio di Liz Truss
- "Liz Truss non si è guadagnata il diritto a un rimborso simile”
- Public Duty Costs Allowance: come funziona
Proteste contro il vitalizio di Liz Truss
Naturalmente il vitalizio è pagato con i soldi pubblici versati dai contribuenti. Inoltre, tale privilegio è esentasse in quanto non si tratta di una pensione, bensì di un cospicuo rimborso a cui hanno diritto gli ex premier per sostenere le classiche spese che possono avere una volta lasciato l’incarico: affittare un ufficio, avere un proprio staff, viaggiare per presenziare a conferenze, etc etc.
Truss non è l’unica a poter ricevere il vitalizio. Come si è detto lo ricevono anche gli altri ex premier. Il punto è che molti stanno protestando perché, a conti fatti, alla politica spettano 131 mila euro l’anno a vita per soli 44 giorni di lavoro.
“Liz Truss non si è guadagnata il diritto a un rimborso simile”
“Quarantaquattro giorni sono troppo pochi, Liz Truss non si è guadagnata il diritto a un rimborso simile”, ha tuonato il leader laburista Keir Starmer.
“La maggior parte delle persone deve lavorare almeno 35 anni per ricevere una pensione statale”, ha sottolineato il leader liberal-democratico Ed Davey che ha aggiunto: “Non penso proprio che Truss debba ricevere una specie di pensione per 44 giorni di lavoro, oltretutto una pensione molte volte più alta di quella che prende il cittadino medio dopo avere lavorato tutta la vita”.
Altre critiche e proteste sono giunte dai leader sindacali e dalle associazioni di categoria di lavoratori.
Public Duty Costs Allowance: come funziona
Il vitalizio “all’inglese” spettante al premier ha un nome tecnico: Public Duty Costs Allowance. La misura fu pensata dal premier John Major nel 1991.
Da allora i cittadini britannici hanno visto transitare da Downing Street sei premier: due ex laburisti – Tony Blair e Gordon Brown – e quattro conservatori – lo stesso Major, David Cameron, Theresa May e Boris Johnson. Tutti hanno potuto godere del vitalizio.
I 131 mila euro non vengono dati in automatico. Bisogna presentare delle ricevute per le spese sostenute. Nell’anno fiscale 2020-’21, Major e Blair hanno ottenuto il massimo, Brown quasi (114mila sterline), mentre May ha beneficiato della metà della cifra rendicontabile (57mila sterline).
Per quel che riguarda Boris Johnson, al momento non si sa se abbia beneficiato o meno dei fondi disponibili.