L'Italia incrementa le spese militari, la mossa di Draghi scatena dure reazioni: quali saranno gli effetti
Le spese militari arriveranno gradualmente al 2% del Pil italiano: l'annuncio di Draghi alla Camera e le reazioni politiche
Si va verso l’incremento delle spese militari in Italia: lo aveva annunciato il presidente del Consiglio Mario Draghi lo scorso 1 marzo e ora la Camera ha approvato l’impegno a larga maggioranza. Dure le polemiche politiche, tra chi punta il dito contro il ritardo di un aumento giudicato “necessario” e chi lo indica come “vergognoso”.
L’Italia incrementa le spese militari: “Verso il 2% del Pil”
Nel suo intervento alla Camera lo scorso primo marzo, Draghi aveva parlato di incrementare le spese militari “verso il traguardo del 2 per cento del Pil, dando concretezza a quanto affermato alla Camera dal Presidente del Consiglio il 1 marzo scorso e predisponendo un sentiero di aumento stabile nel tempo, che garantisca al Paese una capacità di deterrenza e protezione, a tutela degli interessi nazionali, anche dal punto di vista della sicurezza degli approvvigionamenti energetici”.
La Camera ha approvato l’obiettivo a larga maggioranza, con voto contrario da parte di Alternativa, Sinistra italiana e Europa verde. L’ordine del giorno di mercoledì 16 marzo, sottoscritto dalle forze di maggioranza e anche da FdI, riprende quanto spiegato da Mario Draghi alla Camera nell’ultima informativa resa al Parlamento sul conflitto in Ucraina.
La reazione della Lega: “Brusco risveglio con lo scoppio del conflitto in Europa”
Il leghista Roberto Paolo Ferrari, che è anche il primo firmatario del documento, ha commentato così: “Si tratta di raggiungere un obiettivo che il nostro Paese si era dato, aderendo alle conclusioni del vertice dell’Alleanza atlantica nel 2014 in Galles, ovvero impegnare una quota, pari al 2 per cento del prodotto interno lordo del Paese, per gli investimenti nel settore, nel campo della difesa”.
“Questo obiettivo, che ci si era posti allora, non è mai stato percorso – ha ricordato Ferrari – proprio perché le difficoltà economiche, che hanno attanagliato il Paese, hanno visto nelle spese della difesa un bacino a cui andare ad attingere, così come peraltro è successo per la sanità”.
“Però, adesso – ha sottolineato il leghista Ferrari – il brusco risveglio che abbiamo avuto, per quanto riguarda l’aspetto sanitario, con l’arrivo della pandemia e anche con lo scoppio di un conflitto nel cuore dell’Europa, ci porta a fare una riflessione seria sui comparti in cui i tagli a lungo termine portano a danni incalcolabili e a danni non recuperabili in tempi brevi”.
Quali saranno gli effetti dell’aumento delle spese militari?
Mentre il governo ha annunciato un nuovo decreto per tagliare le accise sui carburanti, sono in molti a chiedersi quali effetti avrà l’aumento delle spese militari in tal senso. “Non è una corsa al riarmo – ha tenuto a specificare Ferrari – è finalmente dare le risorse necessarie a un sistema che garantisce la sicurezza del Paese”.
Tra gli effetti del provvedimento, Ferrari ha spiegato che si garantirà “la necessaria deterrenza per la sicurezza anche dell’approvvigionamento delle nostre risorse energetiche e degli interessi strategici del nostro Paese”.
Sinistra contraria all’incremento delle spese militari: “Richiesta vergognosa”
Si è espressa contro il provvedimento Sinistra italiana, che ha giudicato l’aumento delle spese militari “un ennesimo scempio”. Lo ha detto Nicola Fratoianni. Contraria anche Europa verde: “È vergognosa la richiesta dell’aumento di spese militari reclamata oggi”, come hanno dichiarato Angelo Bonelli ed Eleonora Evi.