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Limite 100 ml per i liquidi nei bagagli, in tutti gli aeroporti europei torna la vecchia norma: il motivo

Ripristinato in tutti gli aeroporti, dall'1 settembre 2024, il limite dei 100 ml relativamente ai liquidi da portare nei bagagli a mano

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

A partire dall’1 settembre in tutti gli aeroporti dell’Unione europea sarà ripristinato il limite di 100 ml per il trasporto dei liquidi nei bagagli a mano. Tale soglia era stata derogata relativamente agli scali dotati di scanner di ultima generazione (Eds-C3), come Fiumicino e Malpensa.

Torna il limite dei 100 ml in aereo per tutti gli scali

La Commissione Ue ha deciso di reintrodurre la soglia senza distinzioni a titolo di “misura temporanea” a causa di alcuni “problemi tecnici”.

A tutti i passeggeri viene dunque nuovamente fatto divieto di introdurre negli abitacoli degli aerei contenitori contenenti oltre 100 ml di liquidi.

Un’area check-in dell’aeroporto di Milano Malpensa.

“Non abbiamo cambiato idea sulla performance degli scanner”, ha spiegato alla stampa il portavoce dell’esecutivo Ue, Adalbert Jahnz. “Si tratta di una misura temporanea perché sono stati rilevati alcuni problemi tecnici su questi macchinari” e dunque la restrizione “resterà in vigore fino a quando non siano risolti tornando agli accordi precedenti”, ha concluso Jahnz.

Attenzione dunque alle dimensioni di bottiglie d’acqua, profumi, deodoranti liquidi, sciroppi, soluzioni saline e flaconi di shampoo, balsamo e docciaschiuma. Qualunque contenitore dovesse eccedere i 100 ml non sarà ammesso al check-in e dovrà essere gettato via.

Quando cadrà il limite dei 100 ml

Il nuovo limite dei 100 ml in cabina, come detto, scatterà dall’1 settembre. Non è invece stata stabilita la data della fine della restrizione.

L’Aci (Airports Council International) è in pressing sulle autorità europee affinché venga definita “una tabella di marcia con tappe stabilite”.

Le critiche dell’Aci

L’Aci afferma che la decisione porterà a una significativa pressione operativa, la quale potrà essere alleviata solo attraverso l’assunzione di più personale e la modifica dei controlli di sicurezza.

La tecnologia Eds-C3, evidenzia Aci Europe, costa mediamente 8 volte più che gli scanner tradizionali. E i costi di manutenzione sono 4 volte più alti.

L’associazione sottolinea che gli aeroporti che hanno investito in scanner di ultima generazione sono fortemente penalizzati poiché, al netto dell’ingente spesa, le restrizioni impediscono di offrire una migliore esperienza agli utenti.

“La sicurezza non è negoziabile, è in cima alle priorità per gli aeroporti europei. Pertanto, tutti gli aeroporti rispetteranno pienamente la nuova restrizione. Tuttavia, resta il fatto che quegli aeroporti che sono stati i primi ad adottare questa nuova tecnologia sono stati pesantemente penalizzati sia a livello operativo che finanziario”, ha commentato il direttore generale di Aci Europe, Olivier Jankovec.

Quegli aeroporti “avevano preso la decisione di investire e distribuire gli scanner C3 in buona fede, basandosi sul fatto che l’Ue aveva dato il via libera a questa apparecchiatura senza alcuna restrizione”, ha aggiunto.

“La decisione di imporre ora significative restrizioni al loro utilizzo mette in discussione la fiducia che il settore può riporre nell’attuale sistema di certificazione Ue per le apparecchiature di sicurezza dell’aviazione. Dobbiamo trarre lezioni da questa situazione e assicurarci che il sistema di certificazione Ue fornisca la necessaria certezza giuridica e stabilità operativa per il futuro”, ha concluso Jankovec.

Fonte foto: ANSA

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