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POLITICA ESTERA

La risposta degli Houthi ai Navy Seals americani: il Mar Rosso diventa un altro fronte di guerra dopo Gaza

Gli Houthi continueranno ad attaccare i Navy Seals per vendetta dopo i bombardamenti alle loro basi. Nel Mar Rosso si apre un nuovo fronte di guerra

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

Gli Houthi, gruppo militare ribelle che controlla la zona dello Yemen sul quale si affaccia lo stretto di Bab el-Mandeb, hanno risposto ai Navy Seals americani. In un’intervista per il Corriere della Sera, Nasr al-Din, portavoce del movimento Houthi e volto noto sulle televisioni arabe, spiega il perché dietro le azioni contro le navi cargo straniere.

Attacchi ai Navy Seals

Gli attacchi alle navi statunitensi e inglesi sono iniziati nel momento in cui questi i Paesi hanno bombardato le basi Houthi nello Yemen. Prima di allora, come fa notare il giornalista a Nasr al-Din, era stato promesso questo trattamento solo alle navi legate a Israele. Il portavoce conferma.

Sulle loro capacità militari distrutte dai bombardamenti, il portavoce invece spiega che i missili “hanno colpito vecchie basi già bombardate durante la guerra con la coalizione internazionale che ci ha combattuto per 9 anni”. Per gli Houthi niente di nuovo, ma soprattutto viene descritto come “uno show” perché hanno colpito solo quelle che avevano già geolocalizzato, senza fare danni alle nuove infrastrutture.

Houthi vs Stati Uniti: “Allah è con noi e vinceremo”

Il portavoce Houthi dimostra di essere molto sicuro sulla capacità militare del movimento, che dagli anni Ottanta dimostra di tenere testa a eserciti più grandi e forti. “Mi hanno chiesto molte volte come potevamo affrontare la grande alleanza di sauditi, americani, emiratini, kuwaitiani e altri – spiega Nasr al-Din – Per anni abbiamo risposto: Allah è con noi. Così, dopo 9 anni di guerra, abbiamo vinto”.

Ma come è stato possibile? La risposta è semplice, ovvero si sono preparati e inoltre possono contare sul supporto della popolazione (virali i video delle partecipate manifestazioni contro l’attacco Usa e Uk). “Dal 2011 noi yemeniti ci siamo divisi su tutto, ma ora siamo uniti contro Israele per difendere Gaza. Ci sostiene persino chi ci ha ucciso nella guerra civile”, ha sottolineato.

Mar Rosso: nuovo fronte di guerra

Si apre nel Mar Rosso il nuovo fronte di guerra. La conferma arriva proprio durante l’intervista:

Abbiamo due obbiettivi: sostenere i palestinesi e vendicarci di americani e britannici. Quindi continueremo a impedire il passaggio di navi dirette a Israele e colpiremo anche Usa e britannici.

Non si tratta però di uno scontro religioso, perché per quanto Houthi e Iran siano sciiti, Hamas e i palestinesi sono sunniti. Nasr al-Din chiarisce infatti che la guerra è contro gli americani e i suoi alleati (l’Italia non ha partecipato all’azione militare contro le basi in Yemen), che rendono schiavi, “ma ora siamo liberi”.

Fonte foto: ANSA

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