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La Rai prosegue la guerra con Roberto Saviano, l'ad Sergio chiude la porta: "Resta fuori". Poi apre a Giletti

Roberto Sergio, da pochi mesi amministratore delegato della Rai, in un'intervista rilasciata a il Giornale ha parlato di Saviano e di Giletti

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

Da poco alla guida della Rai, l’ad Roberto Sergio ha da subito dovuto fare i conti con una serie di questioni spinose riguardanti il servizio pubblico. Tra queste il caso Saviano, eliminato dal palinsesto nonostante un programma già registrato, e l’eventualità di un ritorno in Rai di Massimo Giletti.

L’intervista a Roberto Sergio

“In due mesi abbiamo fatto ripartire l’azienda ferma da due anni. Abbiamo trovato una Rai demoralizzata, preoccupata, con uno sciopero imminente che siamo riusciti a far revocare. Le nostre iniziative non possono accontentare tutti, l’unica certezza è che mai come questa volta siamo un’azienda equilibrata e pluralista”.

Inizia con un carico di ottimismo l’intervista rilasciata da Roberto Sergio, neo amministratore delegato della Rai, pubblicata sulle pagine de Il Giornale.

Roberto Saviano, il cui programma sulla mafia registrato per la Rai è stato annullato

“Dopo quasi quarant’anni da manager i nervi non possono che essere saldi” ha detto l’ad, che ha poi toccato temi molti delicati, come gli addii avvenuti negli ultimi mesi e il caso della sospensione del programma di Saviano.

Gli addii e il caso Saviano

Sui nomi importanti che hanno recentemente abbandonato il servizio pubblico, Sergio ha idee ben precise: “Fazio è una scelta di chi mi ha preceduto. Berlinguer ho provato a convincerla ma la Rai ha un tetto preciso ai suoi stipendi. Annunziata e Gramellini: sono scelte personali”.

Addii che non lo spaventano, dato che “ci sono tanti altri conduttori, artisti, giornalisti legati alle stesse idee di chi ha preferito andare altrove che sono rimasti”. E tra questi sembra esserci Roberto Saviano, che aveva già registrato un programma sulla mafia, che però non andrà in onda.

Un annullamento avvenuto nonostante un prodotto già confezionato, che ha portato perfino la presidente della Rai, Marinella Soldi, ad auspicare un “supplemento di riflessione” su Saviano.

Un consiglio che l’ad Sergio non sembra aver preso benissimo: “Non ho bisogno di ulteriori riflessioni. Saviano non è in palinsesto. Ho trovato singolare che la presidente Soldi abbia espresso il suo dissenso un’ora e mezza prima di un importante incontro istituzionale”.

Il possibile ritorno di Giletti

Sia sul caso Saviano che su un’altra trasmissione annullata che ha fatto notizia, ovvero quella che avrebbe dovuto condurre Filippo Facci, la risposta di Sergio è stata laconica: “Ho profondo rispetto per le Istituzioni e ancor di più delle donne e lo dico a maggior ragione come padre e come marito. Questo mi ha portato a fare le scelte che ho comunicato”.

E dopo un passaggio sul caso Fazio, ripreso anche da testate straniere e arrivato perfino in Europarlamento, che per l’ad Sergio ha poco interesse, salvo che per le dichiarazioni della consigliera Francesca Bria, che secondo l’amministratore delegato dovrebbe difendere in un certo senso a priori l’immagine dell’azienda, si è parlato anche di un possibile ritorno di Giletti.

Un ritorno in Rai del quale si parla da tempo, e che Sergio non conferma né smentisce: “Lui ha dichiarato di amare profondamente la Rai. Questa è una buona notizia. Quando, e se ci sarà l’occasione, capiremo quanto sia realmente innamorato”.

Fonte foto: ANSA

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