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La Procura chiede l’archiviazione per il caso di Giovanna Pedretti, la ristoratrice suicida a Lodi

La Procura di Lodi ha chiesto l’archiviazione per il caso di Giovanna Pedretti, la ristoratrice morta suicida a Lodi dopo le accuse sui social

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

La Procura di Lodi ha richiesto l’archiviazione per il caso di Giovanna Pedretti, la ristoratrice morta suicida a Lodi dopo le polemiche sui social nate in seguito a un suo post: nei giorni seguenti la vicenda era stato aperto un fascicolo nel registro ignoti per istigazione o aiuto al suicidio.

La richiesta di archiviazione della Procura di Lodi

La Procura di Lodi ha infine avanzato la richiesta di archiviazione per il caso di Giovanna Pedretti, la ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano trovata morta lo scorso 14 gennaio.

In seguito al ritrovamento del corpo senza vita della donna, la Procura aveva aperto un fascicolo, a carico di ignoti, per istigazione o aiuto al suicidio.

Uno striscione durante i funerali di Giovanna Pedretti, la ristoratrice morta a Lodi: la Procura ha ora chiesto l’archiviazione per il suo caso, sul quale si indagava per istigazione o aiuto al suicidio

Le indagini effettuate in questi mesi non hanno però portato a nulla, e la Procura ha infine accertato che nessuno ha aiutato Giovanna Pedretti nel compiere l’estremo gesto. La domanda passa ora al Gip, che dovrà decidere se presentare opposizioni o se archiviare definitivamente il caso.

L’istigazione al suicidio

Il Procuratore della Repubblica facente funzioni di Lodi, Maurizio Romanelli, ha fatto sapere che la richiesta di archiviazione è arrivata “per insussistenza di fatti penalmente rilevanti riconducibili all’ipotesi di reato ex art. 580 c.p. e per l’insussistenza di altre ipotesi di reato”.

Secondo il Procuratore “non vi è stato alcun contributo di terze persone”. La ristoratrice “si è suicidata per annegamento dopo numerosi tentativi autolesivi a mezzo di uno strumento da taglio non capace di lesioni profonde”.

La conclusione delle indagini, che ha motivato la richiesta di archiviazione, è che “nessuno dei comportamenti tenuti da terzi, intervenuti a vario titolo nella presente vicenda, è in alcun modo qualificabile come fatto penalmente rilevante riconducibile alle ipotesi di determinazione al suicidio, rafforzamento del proposito di suicidio, o agevolazione”.

La morte della ristoratrice Giovanna Pedretti

Giovanna Pedretti era stata ritrovata morta nel Lambro domenica 14 gennaio, poco più di 24 ore dopo che un post sulla sua pizzeria di Sant’Angelo Lodigiano aveva dato inizio a una vera e propria bufera social.

Tutto era nato ha una recensione negativa sulla pizzeria, nella quale un cliente si era lamentato di aver dovuto “mangiare di fianco a dei gay” e a una persona disabile. Recensione alla quale la titolare aveva risposto chiedendo al cliente di non tornare nel locale.

La notizia era in poco tempo diventata virale, e molti utenti e influencer avevano iniziato a mettere in dubbio la versione della signora Pedretti, che nel giro di poche ore era passata dall’essere un esempio al diventare il bersaglio degli haters.

Fonte foto: IPA

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