La previsione di Massimo Cacciari: "Se Ucraina chiede indietro Crimea sarà ancora guerra fino alla sconfitta"
Il filosofo avverte sul prosieguo del conflitto: se l'Ucraina vorrà indietro la Crimea non c'è altra via che la guerra
“L’Ucraina si può dimenticare la Crimea“. Con queste parole, semplici ma lapidarie, il filosofo Massimo Cacciari ha fornito una propria previsione su ciò che potrebbe accadere in Ucraina nelle prossime settimane che potrebbero essere decisive per la guerra. Il conflitto, che ormai va avanti da quasi tre mesi, può arrivare a un punto di svolta dopo il ritiro delle truppe russe da diverse città.
La previsione di Massimo Cacciari
Ospite del talk politico di La7 “Otto e Mezzo”, Cacciari è tornato sulle parole del presidente francese Emmanuel Macron cercando di dare una chiave di lettura sui negoziati tra Ucraina e Russia: “Putin non va umiliato, il ragionamento è semplice. Se due parti in conflitto si confrontano su obiettivi e materie incompatibili, dal punto di vista politico c’è solo la guerra”.
Cacciari ha quindi ribadito: “Se l’Ucraina chiede indietro la Crimea, è inesorabile che la guerra continui finché una delle due parti perderà sul campo. Con la guerra si prova a prendere quello che si vuole. Se le due parti o chi per loro intendono porre condizioni non trattabili c’è solo il conflitto. Se gli obiettivi sono ritenuti da ciascuno sacri e intoccabili, si corre il rischio di una guerra tra Russia e America”.
“Crimea intrattabile, sul Donbass c’è margine”
Diversa, secondo il filosofo, la posizione invece sulla regione del Donbass: “Si può trattare sul Donbass, ma non si può ragionare sulla Crimea, qui non c’è la più remota di parlarne”.
Infatti, secondo Cacciari, la speranza di veder cedere la Russia in Crimea è quasi impossibile: “Non esiste che la Russia si ritiri dalla Crimea e gli ucraini lo sanno benissimo”. La regione, secondo quanto spiegato dallo studioso in collegamento, ha una storia chiara alle spalle, come regalo che Kruscev fece nel 1954 all’Ucraina quando ancora faceva parte dell’Unione Sovietica.
Zelensky avverte: “Nessuno nelle mani del nemico”
Intanto la Russia sta gradualmente liberando alcune città dell’Ucraina. Questa mossa di liberazione dalle forze russe occupanti della regione ucraina di Kharkiv prova che l’Ucraina “non lascerà nessuno nelle mani del nemico“. Lo ha affermato oggi il presidente Volodymyr Zelensky, citato dall’agenzia Interfax Ucraina.
Zelensky ha poi ribadito: “Ovviamente ricordiamo ogni città e comunità che sono ancora sotto occupazione: Kherson, Melitopol, Berdiansk, Energodar, Mariupol e le città del Donbass”.