La morte di Angelo Onorato è un mistero, omicidio o suicidio? Cosa non torna, dalla lettera al localizzatore
Continuano le indagini sulla morte di Angelo Onorato, marito dell'eurodeputata Francesca Donato, trovato senza vita in auto a Palermo. Nelle ultime ore avrebbe preso forma l'ipotesi di un suicidio e non di un omicidio
Resta un giallo la morte di Angelo Onorato, 56enne palermitano marito dell’eurodeputata Francesca Donato (Dc), trovato senza vita in auto con una fascetta da elettricista attorno alla gola lo scorso sabato 25 maggio. Nelle ultime ore sembrerebbe prendere forma, stando alle indagini, l’ipotesi di un suicidio e non di un omicidio, contrariamente a quanto sostenuto fin da subito dalla moglie. Tra gli indizi a disposizione degli inquirenti anche una lettera, scritta dall’uomo a febbraio.
- Il giallo sulla morte di Angelo Onorato: suicidio o omicidio?
- Gli esiti delle analisi delle videocamere
- La lettera consegnata all'avvocato
- Le ombre sul movente
Il giallo sulla morte di Angelo Onorato: suicidio o omicidio?
La convinzione della moglie, che subito dopo aver appreso la notizia avrebbe detto “Non può essersi ucciso”, si scontrerebbe con gli indizi finora raccolti dagli inquirenti.
Come riporta il Corriere della Sera, infatti, il medico legale che per primo ha visionato il corpo di Onorato ha negato che sul cadavere ci fossero segni di violenza. Mancherebbero anche segni di una possibile colluttazione.
Sulla camicia dell’uomo era presente una chiazza di sangue, probabilmente provocata dai colpi di tosse legati al soffocamento.
L’autopsia che potrebbe dare ulteriori risposte dovrebbe comunque svolgersi nelle prossime ore.
Gli esiti delle analisi delle videocamere
Sempre secondo quanto riferisce il Corriere, anche le analisi delle videocamere vicine al luogo in cui era parcheggiato il suv del 56enne suggerirebbero l’ipotesi di un suicidio.
Dalle registrazioni, infatti, sembrerebbe evidente che nessun veicolo si sia fermato in prossimità dell’auto. Questo perché tutte le vetture filmate sarebbero passate in un lasso di tempo incompatibile con una sosta.
Nessun passante a piedi sarebbe inoltre stato ripreso dalle telecamere.
La lettera consegnata all’avvocato
La notte successiva al ritrovamento del corpo la donna aveva consegnato alla polizia una lettera, che il 56enne le aveva lasciato allo studio del legale.
Nel documento, che non farebbe riferimento a problemi di natura economica, sarebbero contenute frasi d’affetto per i familiari e l’indicazione di parlare con l’avvocato nel caso in cui gli fosse accaduto qualcosa.
Le ombre sul movente
Al momento, comunque, mancherebbe un movente in grado di spiegare un eventuale suicidio.
Poche ore prima della morte, Onorato aveva dato appuntamento ad alcuni amici via messaggio. È stata esclusa anche la pista dei debiti.
L’imprenditore infatti aveva diversi lavori in corso e non avrebbe attraversato particolari difficoltà economiche.
Stando agli inquirenti, inoltre, non aveva nemici e non sarebbe rimasto coinvolto in situazioni particolarmente pericolose.