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CRONACA ESTERA

La giornalista russa Elena Milashina picchiata in Cecenia e ricoperta di una sostanza che causerebbe cecità

La giornalista Elena Milashina è stata brutalmente pestata in Cecenia da un commando di uomini a volto coperto. Ha un trauma cranico e varie lesioni

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

L’auto circondata, poi lo strattonamento e il pestaggio. È quanto accaduto a Elena Milashina, giornalista russa di 45 anni inviata di ‘Novaja Gazeta’, e all’avvocato Alexander Nemov in Cecenia. I due avevano appena lasciato l’aeroporto, quando un commando di uomini armati ha bloccato loro la strada. In queste ore la Milashina si trova all’ospedale. Gli aggressori le hanno gettato addosso una sostanza che potrebbe portarla alla cecità.

La giornalista russa Elena Milashina aggredita in Cecenia, cos’è successo

A riportare la notizia sui social è Tanya Lokshina, direttore per l’Europa e l’Asia Centrale dell’osservatorio sui diritti umani.

Tanya Lokshina scrive: “Elena Milashina, giornalista di Novaya Gazeta (Premio Nobel per la pace 2021), è arrivata oggi in Cecenia per partecipare a un’udienza in tribunale in un falso caso di accusa. Uomini mascherati armati hanno brutalmente picchiato e abusato di lei e di un avvocato che lavorava al caso. Entrambi sono in ospedale con lesioni”.

Anche l’avvocato Nemov è stato colpito alla gamba con un coltello. Secondo una prima ricostruzione, la giornalista e l’avvocato stavano lasciando l’aeroporto di Grozny, in Cecenia, quando la loro auto è stata circondata da un gruppo di cinque uomini armati e con il volto coperto.

Il commando li avrebbe costretti ad uscire dal veicolo per poi aggredirli sia fisicamente che verbalmente: “Vi abbiamo avvertiti. Andate via e non scrivete niente”, dunque i due sono stati colpiti ripetutamente alla testa e al volto.

Gli aggressori hanno anche sottratto la loro attrezzatura.

La sostanza tossica

Come riferisce una nota stampa pubblicata dalla Ong Memorial, e come mostrano le foto che in queste ore circolano sui social, il commando si è accanito particolarmente contro la giornalista rasandole a zero la testa e imbrattandole il volto con una sostanza chimica verde-blu.

‘L’Unità’ precisa che potrebbe trattarsi di un potente antisettico già usato in precedenza contro l’oppositore di Putin Alexei Navalny.

Come stanno le vittime

‘Memorial’ riporta che Elena Milashina “a volte perde conoscenza, ha lividi su tutto il corpo” e le è stata diagnosticata una lesione al cranio.

Le dita della giornalista “sono state fratturate“. La Milashina e l’avvocato Nemov hanno chiesto di essere interrogati dal personale di polizia dell’ospedale, ma per il momento non hanno ottenuto risultati.

La giornalista e l’avvocato si trovavano a Grozny per assistere al verdetto durante il processo contro Zarema Musaeva, madre dell’avvocato Abubakar Yangulbaev

Chi è Elena Milashina

Elena Milashina è una giornalista russa di 45 anni, inviata della testata indipendente ‘Novaja Gazeta’ e che ha raccolto l’eredità di Anna Politkovskaja, la collega uccisa nel 2006, e di Natalia Estemirova, anch’ella uccisa tre anni dopo.

Nei suoi servizi Milashina ha raccontato l’orrore delle persecuzioni contro gli omosessuali da parte del governo Ceceno, specialmente con opere di giornalismo investigativo per smascherare la violazione dei diritti umani spesso operata nel Paese del Caucaso.

Fonte foto: ANSA

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