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La delega fiscale 2023 è legge: nuove aliquote Irpef, premi a chi è in regola col Fisco e altre novità

La Camera ha approvato la delega fiscale: fra le principali novità la riduzione degli scaglioni Irpef, premi ai contribuenti virtuosi e il Rid per pagare le tasse

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

La Camera dei deputati ha approvato il disegno di legge delega per la riforma fiscale. La riforma del Fisco del governo Meloni è dunque diventata legge dello Stato. L’approvazione è un fondamentale spartiacque, ma l’iter legislativo non è ancora finito.

La Camera approva la delega fiscale

La delega, infatti, mette nero su bianco i principi di revisione del sistema tributario.

Entro i prossimi 24 mesi il governo dovrà dare corpo a tali principi a colpi di decreti legislativi.

Il sottosegretario per l’Economia e le Finanze Maurizio Leo e il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Delega fiscale: cosa cambia

Il testo è passato con 184 sì e 85 no. Il Terzo Polo ha votato a fianco della maggioranza.

Sono 23 in tutto le novità introdotte dal ddl. Di seguito le principali.

Aliquote Irpef 2023

Sul fronte dell’Irpef l’obiettivo finale del governo, come più volte dichiarato, è quello dell’aliquota unica.

La delega fiscale punta intanto a un obiettivo intermedio, ovvero quello del passaggio da 4 a 3 aliquote Irpef.

Salvo colpi di scena, l’ipotesi più accreditata è la fusione dei primi due scaglioni di reddito con l’ampliamento del primo scaglione (23%), che oggi include i redditi fino a 15mila euro annui e che potrebbe essere esteso fino ai 28mila euro.

Alla sforbiciata alle aliquote si giungerà tramite il riordino di:

  • deduzioni dalla base imponibile;
  • scaglioni di reddito;
  • aliquote di imposta;
  • detrazioni dall’imposta lorda;
  • detrazioni dei crediti d’imposta.

Possibile poi rateizzare acconti e saldi Irpef, ma solo per autonomi e imprese individuali.

Detassazione tredicesima

Saltata l’ipotesi cara alla Lega di una flat tax incrementale. I lavoratori dipendenti avranno invece una tassazione agevolata su straordinari, tredicesima e premi di produttività.

Concordato preventivo biennale

Per Pmi e partite Iva arriva il concordato preventivo biennale. In sintesi, sarà il Fisco a calcolare quanto occorre versare per l’imposta sul reddito per il biennio a seguire.

La misura non è obbligatoria: chi accetta avrà la certezza di quanto pagare e non avrà contestazioni sull’Irpef.

Per l’Iva non cambia nulla: va versata come sempre.

Delega fiscale e Ires

Confermata l’aliquota ordinaria al 24%, ma si prevedono due regimi di vantaggio complementari.

Tassazione ridotta per le imprese che investono, fanno nuove assunzioni o permettono la partecipazione dei dipendenti agli utili.

Previsti eventuali incentivi fiscali in forma di superammortamento per quelle aziende che non beneficiano della riduzione

Revisione dell’Iva

Prevista l’Iva zero su alcuni prodotti di prima necessità, ad esempio pane e latte.

Si ricorda che la legge di Bilancio del governo Meloni punta all’Iva al 5% sui prodotti per l’infanzia e per l’igiene intima femminile.

Prevista anche la possibilità di rivedere l’Iva per renderla maggiormente simile alla disciplina Ue.

Revisione dell’Irap

Il testo prevede un graduale superamento dell’Imposta regionale sulle attività produttive.

Corsia preferenziale per le società di persone e per le associazioni senza personalità giuridica costituite tra persone fisiche per l’esercizio in forma associata di arti e professioni.

Contribuenti virtuosi

Premi in arrivo per i contribuenti in regola col Fisco, come ad esempio la riduzione per i tempi di rimborso.

Si vanno a rafforzare gli incentivi per le attività di certificazione delle dichiarazioni fiscali, le cui deleghe possono essere attribuite ai professionisti abilitati, anche in via esclusiva.

Tasse e Rid bancario

Con le tasse lo Stato segue la strada già tracciata dalle società che forniscono utenze domestiche (luce, gas, telefono): le tasse potranno essere pagate in automatico tramite accrediti su conto corrente o altre forme di pagamento elettronico.

Prelievo forzoso

Come già anticipato dal sottosegretario all’Economia Maurizio Leo, in risposta all’allarme lanciato da Matteo Renzi, il prelievo forzoso non ci sarà.

Il Fisco non potrà dunque effettuare alcun pignoramento automatico.

Cedolare secca

La cedolare secca non è più riservata agli immobili abitativi.

Possono accedere alla misura anche immobili non abitativi purché il conduttore sia un esercente, un’attività d’impresa o di arti e professioni.

Addio al superbollo

Il governo punta a eliminare il superbollo, la cui soppressione sarà valutata per le auto con potenza superiore a 185 chilowatt.

e-cig

Proibita la vendita a distanza dei prodotti da inalazione contenenti nicotina o delle cosiddette nicotine puches.

Tributi regionali

Il governo punta a un riordino dei tributi regionali nell’ottica del federalismo fiscale regionale.

Chi ci guadagna con la riforma del Fisco

Con l’accorpamento dei primi due scaglioni Irpef c’è chi sorride.

Chi ha un reddito tra i 28 e i 50mila euro finirà col pagare meno tasse.

Chi, ad esempio, porta a casa un reddito di 35mila euro avrà un taglio delle tasse pari a 400 euro all’anno.

Qualcuno, però, ci perde: chi guadagna tra i 15 mila e i 28 mila euro finirà con il pagare il 2-3% di tasse in più.

 

Fonte foto: ANSA

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