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La Corea del Nord ha definito la Corea del Sud uno Stato ostile ufficialmente: l'ombra della guerra mai finita

Il dittatore della Corea del Nord Kim Jong Un ha dichiarato la Corea del Sud uno Stato ostile: cosa significa

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Matteo Runchi

REDATTORE

Redattore esperto di economia, appassionato di tecnologia e sport. Scrive di attualità e cronaca. Laureato in Storia all’Università degli Studi di Milano, ha lavorato per diversi siti e redazioni.

Stato ostile. Il dittatore della Corea del Nord Kim Jong Un ha approvato la modifica alla costituzione del Paese che elimina la politica di riunificazione con la Corea del Sud e la dichiara nemica. Cosa sta succedendo tra i due Paesi.

La Corea del Sud è ufficialmente uno “Stato ostile” per il Nord

Kim Jong Un, il dittatore della Corea del Nord, ha ufficialmente approvato la modifica alla costituzione proposta dal Parlamento del Paese asiatico che ha dichiarato la Corea del Sud uno Stato ostile.

In precedenza, almeno in teoria, la carta costituzionale della Corea del Nord impegnava i propri leader a fare uno sforzo diplomatico verso la riunificazione della penisola coreana sotto una sola entità nazionale.

Uno dei palloncini di immondizia della Corea del Nord

Questa scelta arriva dopo un’escalation tra i due Stati che negli ultimi giorni è accelerata e anche dopo la notizia dell’impiego di 10mila soldati nordcoreani in supporto alla Russia nella guerra in Ucraina.

Dai palloncini di rifiuti alla distruzione delle strade

L’escalation tra Corea del Nord e Corea del Sud è cominciata dopo che Pyongyang ha iniziato a lanciare palloni aerostatici pieni di rifiuti oltre il confine meridionale, per farli ricadere sul territorio di Seul.

Una risposta al lavoro degli attivisti del Sud che da anni mandano, sempre tramite palloni aerostatici, cibo, medicine e soprattutto chiavette Usb con serie tv, musica e film occidentali in Corea del Nord.

Seul avrebbe risposto al “bombardamento” di rifiuti lanciando migliaia di volantini sulle città nordcoreane, che mostravano la ricchezza del dittatore Kim Jong Un. Questa sarebbe stata la causa del sabotaggio delle strade che collegavano i due Paesi.

La guerra mai finita

Tecnicamente non si può dire che le due Coree siano dirette verso la guerra, perché sono già in guerra. Il conflitto durato dal 1949 al 1953 si è concluso con un armistizio ma non con un trattato di pace, quindi i rapporti diplomatici tra i due Stati non si sono mai normalizzati.

I due Paesi sono separati da una Zona Demilitarizzata, che è in realtà uno dei luoghi con la maggiore presenza militare al mondo con basi, mine e un costante pattugliamento da parte di entrambi gli eserciti.

La paura di una guerra aperta sta crescendo anche tra gli osservatori internazionali. Questa escalation non piace però al principale alleato di Pyongyang, la Cina, che pur continuando le sue operazioni provocatorie contro Taiwan ha fatto capire a Pyongyang di voler abbassare la tensione.

Fonte foto: ANSA

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