L'Iran sequestra una petroliera statunitense al largo del Golfo di Oman: la nave assaltata per una disputa
La marina dell'Iran ha sequestrato una petroliera nel golfo di Oman, come gesto di ritorsione contro gli Stati Uniti. Alto il rischio di tensioni
La marina dell’Iran ha sequestrato una petroliera che trasportava 145mila tonnellate di greggio nel golfo di Oman. La nave si chiama St Nikolas, era partita dal porto iracheno di Bassora e tramite il canale di Suez era diretta ad Aliaga, nella Turchia occidentale. Si tratta con ogni probabilità di un gesto di ritorsione contro gli Stati Uniti.
La petroliera sequestrata dall’Iran
La tv statale dell’Iran ha riferito che la petroliera è la stessa che l’anno scorso era stata sequestrata dagli Stati Uniti poiché trasportava petrolio iraniano verso la Cina, in violazione delle sanzioni che ne vietavano a Teheran l’esportazione.
Nonostante lo Stato guidato da Ali Khamenei abbia affermato che la nave è statunitense, la compagnia greca che la gestisce, Empire Navigation, ha detto che al momento non lo è più.
Associated Press, infatti, ha scritto che l’imbarcazione batte bandiera delle Isole Marshall.
Persone armate a bordo
Secondo l’unità britannica United Kingdom Maritime Trade Operations, che fornisce avvertimenti alle navi in Medio Oriente, il sequestro è iniziato la mattina presto di giovedì 11 gennaio, nelle acque tra l’Oman e l’Iran.
L’operazione si è svolta in un’area transitata da navi in entrata e in uscita dallo Stretto di Hormuz, dal quale passa un quinto di tutto il petrolio esportato nel mondo.
La società di sicurezza privata Ambrey ha affermato che sono salite a bordo 4 o 5 persone armate, che avrebbero coperto le telecamere di sorveglianza e preso il controllo.
Gli attacchi Houthi nel Mar Rosso
Come riportato dal Post, oltre a generare possibili tensioni tra Iran e Stati Uniti, il sequestro è avvenuto in un momento in cui i commerci marittimi mondiali sono piuttosto scombussolati dalla serie di attacchi perpetrati dai ribelli Houthi.
Gli Houthi sono un gruppo armato sciita sostenuto dall’Iran, che controlla buona parte dello Yemen.
Inizialmente le incursioni di questi ribelli erano rivolte alle navi legate a Israele, per “punire” lo Stato ebraico impegnato nella guerra contro Hamas. Tuttavia, è diventato evidente che ormai gli obiettivi vengono scelti in modo del tutto indiscriminato.