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CRONACA ESTERA

L'imprenditore Danilo Coppola arrestato ad Abu Dhabi dopo il crac: i video dalla latitanza contro i magistrati

Danilo Coppola è stato arrestato ad Abu Dhabi ed è ora detenuto a Dubai, dopo le accuse di bancarotta e il mandato d'arresto internazionale

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

L’imprenditore immobiliare Danilo Coppola è stato arrestato ad Abu Dhabi, per poi essere trasferito in carcere nella città di Dubai. La detenzione è avvenuta in esecuzione di un mandato d’arresto internazionale emesso dalla Procura di Milano il 2 agosto 2022. Coppola, già condannato per bancarotta, era latitante da tempo e per diversi mesi non si è risparmiato sui social, dove pubblicava video in cui attaccava la magistratura di Milano e di Roma, professando la sua innocenza.

L’arresto di Danilo Coppola ad Abu Dhabi

Danilo Coppola, 56 anni, è stato arrestato quindi ad Abu Dhabi, dove stava effettuando una gita turistica. Su di lui pende una pena residua di oltre 6 anni di reclusione, derivante dalla condanna definitiva per bancarotta ricevuta nel luglio del 2022.

La sentenza di condanna riguarda tre casi di bancarotta fraudolenta, includendo il fallimento del Gruppo Immobiliare 2004, di Mib Prima spa e di Porta Vittoria spa, risalenti al settembre 2016.

Condannato in primo grado il 24 febbraio 2018, Coppola ha visto la conferma della sentenza in appello nel febbraio 2020, diventando definitiva nel luglio 2022 dopo il rigetto della difesa in Cassazione. La pena iniziale di 7 anni è stata ridotta a poco più di 6 anni considerando il periodo trascorso tra carcere e arresti domiciliari.

La latitanza di Danilo Coppola

Il mandato d’arresto internazionale è stato emesso a settembre 2022 a opera della Procura di Milano, coordinata dall’aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Adriana Blasco.

Coppola, noto anche come l’ex protagonista dei “furbetti del quartierino”, era latitante da tempo, una situazione in cui però non rinunciava a alla pubblicazione di video sui social media, utilizzati per proclamare la sua innocenza e attaccare i magistrati di Roma e Milano. L’imprenditore si è fatto notare anche per aver lanciato una petizione online intitolata “Danilo Coppola libero”.

Il rifiuto della Svizzera

Prima di essere individuato ad Abu Dhabi, Coppola si trovava in Svizzera, con le autorità elvetiche che avevano negato la sua consegna all’Italia per un altro procedimento riguardante tentata estorsione nel caso Prelios.

Il mandato d’arresto internazionale ha portato alla successiva individuazione di Coppola a Dubai e, infine, al suo arresto. Gli altri problemi legali di Coppola non si limitano a questo caso. Oltre all’imputazione per tentata estorsione ai danni di Prelios, l’imprenditore è coinvolto in un altro processo a Milano, che vedrà la sentenza a gennaio.

Le accuse includono quella di bancarotta nel fallimento del 2015 della srl Editori per la finanza, dove Coppola sarebbe stato “amministratore di fatto”.

La confisca in Sardegna

Nel 2019, la Guardia di Finanza di Roma aveva confiscato a Danilo Coppola una villa da 15 milioni di euro, situata ad Arzachena, in Sardegna.

L’operazione giungeva a conclusione delle indagini preliminari per bancarotta legata a operazioni commerciali anomale effettuate dalla Faber Immobiliare S.r.l.  La società era fallita nel 2017 con debiti di oltre 12 milioni di euro, soprattutto verso l’Erario.

Fonte foto: ANSA

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