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L'eterno caso Fedez Codacons continua con l'imputazione coatta per il rapper: "Calunniò l'associazione"

Fedez finirà alla sbarra per calunnia: avrebbe ingiustamente accusato il Codacons per una raccolta fondi ai tempi del coronavirus

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Punto a favore del Codacons nell’annosa e tormentata storia fra l’associazione e Fedez: il gip del tribunale di Roma, Annalisa Marzano, ha accolto le richieste avanzate dall’associazione e ha disposto l’imputazione coatta del rapper per il reato di calunnia.

Fedez VS Codacons

Ritorno a casa amaro per Fedez, dopo i giorni passati in ospedale a causa di un’emorragia interna che lo ha ridotto in fin di vita.

Il caso riguarda le dichiarazioni del rapper rilasciate via social nel 2020, quando il mondo era in piena pandemia.

Il presidente del Codacons Carlo Rienzi in una foto del 2016.

Fedez e il Codacons avevano battibeccato in merito a una raccolta fondi di solidarietà per le vittime del Covid-19.

La decisione del gip è stata resa nota dall’associazione dei consumatori che ha parlato con l’Adnkronos.

Il caso è sorto quando l’associazione ha messo nel suo mirino la campagna avviata da Fedez e Chiara Ferragni, che portò poi alla sanzione dell’Antitrust verso la piattaforma Gofundme per pratiche commerciali scorrette.

Il rapper poi accusò il Codacons di aver pubblicato un banner ingannevole sul proprio sito relativo a una raccolta fondi sul coronavirus. E il Codacons querelò Fedez.

Imputazione coatta per Fedez

Secondo il tribunale di Roma però le informazioni contenute nel banner non erano mendaci. Da qui l’imputazione coatta per calunnia.

“Il Giudice rileva, dai banner presentati agli atti e dalla lettura degli stessi, che non vi sia alcuna pubblicità ingannevole, rilevando che nei banner si faceva esplicito riferimento al supporto del Codacons per la battaglia dei cittadini sul Coronavirus, rilevando, appunto, che tale è l’oggetto e la destinazione dell’associazione”.

“[…] Il Giudice ritiene che emergano gli elementi strutturali del delitto di calunnia in capo al Lucia (Il vero nome di Fedez è Federico Leonardo Lucia, ndr), ritenendo sorretto anche l’elemento soggettivo anche alla luce dei tempi con i quali il Lucia si determinava a sporgere querela nei confronti del Codacons”.

Così è scritto nel capo di imputazione visionato dall’agenzia Adnkronos.

In un altro episodio dell’interminabile scontro, Fedez ottenne 20mila euro dal Codacons a titolo di risarcimento danni.

Cos’è il reato di calunnia

A norma dell’articolo 368 del codice penale compie il reato di calunnia chiunque “con denuncia, querela, richiesta o istanza […] diretta all’Autorità giudiziaria o ad un’altra Autorità che a quella abbia obbligo di riferirne o alla Corte penale internazionale, incolpa di un reato taluno che egli sa innocente, ovvero simula a carico di lui le tracce di un reato.

Il reato di calunnia “è punito con con la reclusione da due a sei anni“, salvo aggravanti.

Fonte foto: ANSA

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