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L'allarme di Bassetti sull'influenza aviaria e il 2025: "Siamo circondati". Perché è "impressionante"

L'infettivologo Matteo Bassetti ipotizza un salto di specie del virus dell'aviaria già dal 2025, rendendo l'influenza trasmissibile da uomo a uomo

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Matteo Bassetti sembra non avere dubbi: l’influenza aviaria è pronta al salto di specie. L’infettivologo ha commentato gli ultimi sviluppi sulla circolazione del virus negli Stati Uniti, dove a preoccupare è la sempre maggiore diffusione del patogeno tra specie animali vicine all’uomo. Una propagazione che spinge il primario di Malattie infettive a lanciare l’allerta sulla possibile trasmissibilità dell’A/H5N1 anche tra le persone già dal 2025.

L’influenza aviaria nell’uomo

In un 65enne ricoverato in gravi condizioni per aviaria in Louisiana, è stata rilevata una mutazione del virus che lo renderebbe capace di attaccarsi alle cellule umane. Si tratta di un’alterazione genetica riscontrata in altri due recenti casi di contaminazione nell’uomo in Canada e nello Stato di Washington, che si sarebbe replicata nel paziente in stato avanzato di malattia e che non è connessa con il ceppo dell’aviaria (B3.13) che circola da un anno tra gli allevamenti degli Stati Uniti.

Come assicurato dai Centers for Disease Control and Prevention americani, la mutazione non si è diffusa tra i contatti dell’ultimo paziente, ma se fosse riscontrata anche tra animali o nelle prime fasi dell’infezione sarebbe un segnale del salto di specie dell’aviaria.

L’allerta di Bassetti

Siamo circondati, come esseri umani” sentenzia Matteo Bassetti in un’intervista al Quotidiano nazionale, assicurando come la scienza sia certa che “l’aviaria diventerà un’infezione trasmissibile da uomo a uomo“:

“Non sappiamo quando. Ma è probabile che possa accadere nel 2025. Perché in questo 2024 la manovra di avvicinamento all’uomo è stata costante” sostiene il primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, precisando però che “non è che moriranno tutti quelli che saranno contagiati. I sintomi sono quelli dell’influenza, il virus dà anche una polmonite grave. Ma alcune categorie sono più a rischio, come le donne in gravidanza. Quindi dobbiamo attrezzarci”.

Il salto di specie

Il professor Bassetti evidenzia la velocità di propagazione del virus dell’aviaria registrata negli ultimi sei mesi, di molto superiore rispetto agli ultimi 30 anni, che sta rilevando una capacità di mutazione “incontrollabile“.

“La contaminazione è un circolo, dalla mucca agli animali da cortile e domestici. Come avere tanti centri concentrici, l’essere umano è al centro” ha spiegato l’infettivologo, sottolineando la diversità di specie contagiate dal virus e il numero di esemplari uccisi.

A dimostrare la vicinanza sempre maggiore all’uomo anche la morte di un gatto che ha contratto l’H5N1, mangiando del cibo crudo e congelato, che ha portato le autorità sanitarie della contea di Washington a ritirare dal commercio un lotto del prodotto per i felini domestici.

Fonte foto: ANSA

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