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POLITICA ESTERA

Kagame trionfa in Ruanda, il presidente rieletto con quasi il 100% dei voti: controlla il Paese da 30 anni

Kagame è stato rieletto presidente in Ruanda. Il risultato, con quasi il 100% dei voti, era scontato. Il regime nel Paese infatti limita le libere elezioni

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

Le elezioni in Ruanda, che si sono svolte lunedì 15 luglio, sono state vinte da Paul Kagame. Già presidente, Kagame è stato rieletto con il 99,15% dei voti. Lo scrutinio non è ancora terminato, ma il risultato è ed era ampiamente previsto. Le elezioni infatti non sono state libere o democratiche, a partire dal fatto che nessun politico di opposizione ha potuto partecipare. Kagame infatti controlla il Paese dal 1994 ed è presidente dal 2000: alle ultime tre elezioni presidenziali aveva stravinto con percentuali superiori al 90% dei voti.

Risultati elezioni in Ruanda: prevedibili da 30 anni

Con ancora lo scrutinio in corso, i risultati parziali delle elezioni presidenziali e legislative in Ruanda mostrano un esito scontato: Paul Kagame, leader del Paese e candidato del Fronte Patriottico Ruandese (FPR), ha ottenuto il 99,15% delle preferenze (con il 79% delle schede scrutinate).

Secondo i dati ufficiali, il candidato del Partito Democratico Verde Ruandese, Frank Habineza, ha ottenuto lo 0,53%, mentre l’indipendente Philippe Mpayimana ha raccolto lo 0,32%.

Kagame eletto (ancora) in Ruanda: sono 30 anni di presidenza

Kagame ha già commentato la vittoria e dichiarato: “I risultati indicano un numero di voti a mio favore molto alto. Non sono solo numeri, ma espressione di fiducia“.

La popolarità di Paul Kagame in Ruanda

Paul Kagame è al potere in Ruanda dal 1994. Ha iniziato come leader di fatto e poi come presidente ufficiale dal 2000, dopo essere stato eletto dal Parlamento. In seguito ha sempre vinto le elezioni con percentuali schiaccianti superiori al 90%.

La sua “popolarità” è attribuita alla crescita economica e allo sviluppo delle infrastrutture, con una crescita media del PIL del 7,2% tra il 2012 e il 2022 e ad altri progressi nei settori dell’istruzione e della sanità.

Secondo la Banca Mondiale però quasi 1 ruandese su 2 vive ancora con meno di 2,15 dollari al giorno. Inoltre Kagame è criticato per la repressione delle voci dissidenti, dell’opposizione politica, per alleanze con Paesi controversi e molto altro.

L’opposizione in Ruanda

Nonostante le affermazioni della commissione elettorale secondo cui le elezioni si sono svolte “liberamente”, la realtà appare diversa. Infatti molti politici di opposizione non hanno potuto partecipare.

Una di queste è Diane Rwigara, nota oppositrice di Kagame, che è stata esclusa dalle elezioni a causa di presunti “documenti non conformi”, dopo essere già stata arrestata e poi assolta nel 2018.

A differenza del Ruanda, in Iran dopo la morte di Raisi le elezioni hanno portato all’elezione di un riformista, ovvero Masoud Pezeshkian,

Fonte foto: ANSA

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